Martedì 17 Maggio 2011 |
È stato sottoscritto, Lunedì 16 maggio presso la sede Sicuritalia Spa in via Belvedere 2/a a Como, l'accordo territoriale sulla detassazione per l'anno 2011 delle componenti accessorie della retribuzione sulla detassazione al 10%. Firmatarie dell'accordo le principali organizzazioni sindacali dei lavoratori - per la UGL Sicurezza Civile Domenico Marangio, Enrico Torboli e Amato Di Marco, CGIL Filcams Ivan Garganigo e Antonio Prisco, CISL Fisascat Orlando Procopi, UIL Uiltucs Giancarlo De Benedetto e Pasqualino Cannata – e le associazioni di categoria degli Istituti di Vigilanza – per la Sicuritalia Spa Dott. Paolo Pini, per la Vedetta Lombarda Spa e Vigilanza Vedetta 2 Srl Avv. Giuaseppe Monti. L’intesa ripristina l’applicazione di una imposta sostitutiva ridotta sulle componenti accessorie della retribuzione. La voce più rilevante è, naturalmente, quella relativa allo straordinario, che sarà tassato ad una aliquota del 10% anziché a quella massima, che attualmente è al 38% circa. Il provvedimento si applica però anche ai premi di risultato, alla banca ore e festivo in genere, e si traduce quindi in una busta paga più pesante, dove orari e giorni di lavoro disagiati non permettono ai lavoratori di avere "tempi di vita " nella norma. In un periodo molto difficile in cui la crisi attanaglia tutto il sistema produttivo, grazie a quest'accordo territoriale i datori di lavoro potranno applicare, a tutti i loro dipendenti, l'agevolazione fiscale della detassazione del 10% per il periodo d'imposta 2011. Per maggiori informazioni rivolgersi all'ufficio Sindacale al numero: 031.2753507 |
Dimezzate le guardie, quelle vere con il revolver alla cintola. A vigilare sulla sicurezza del tribunale di Milano saranno d’ora in poi anche lavoratori qualunque, disarmati e senza qualifiche particolari, ma più «leggeri» dal punto di vista salariale. Una scelta motivata dalle ristrettezze di bilancio ma che suona inattesa in un momento in cui l’allarme terrorismo si è fatto più alto e continua ad indicare il palazzo di giustizia come uno dei principali obiettivi sensibili.
La notizia della «svolta» nella sicurezza del palazzaccio di corso di Porta Vittoria ha sollevato perplessità, polemiche e anche una vertenza legale davanti al Tar della Lombardia. La nuova gara d’appalto, quella che ha introdotto la singolare figura della guardia non armata, è stata impugnata dalla associazione delle imprese di vigilanza, ma il ricorso è stato respinto. Le polemiche però non sono cessate, anche perché al primo posto nella classifica provvisoria delle imprese in lizza si è classificata una azienda finora specializzata in investigazioni private e semisconosciuta nel mondo della vigilanza. I risultati della gara non sono ancora stati annunciati, ma l’offerta di questa società è risultata ampiamente la più conveniente. «Una offerta – commenta un veterano del settore – che è resa possibile solo dall’utilizzo di personale non qualificato».
La questione della qualifica del personale di guardia non è un dettaglio insignificante. Finora il servizio di vigilanza era svolto unicamente da Gpg, cioè «guardie particolari giurate», munite di porto d’armi e licenza individuale. Per legge, le Gpg possono essere solo cittadini italiani incensurati, e la loro licenza viene immediatamente revocata se commettono reati di qualunque genere. Invece nel nuovo appalto la metà del personale impiegato non dovrà sottostare a queste regole. Non dovranno essere italiani. E, quel che più conta, non dovranno avere la fedina penale pulita. «In teoria – spiega l’esperto del ramo – un magistrato entrando a palazzo di giustizia potrebbe trovare a manovrare il metal detector lo stesso tizio che ha fatto condannare la settimana prima».
Ad alimentare le polemiche contribuiscono, naturalmente, le gelosie tra aziende intorno ad un affare da circa otto milioni di euro. D’altronde l’appalto per la sicurezza del tribunale ha sempre fatto gola a tutte le aziende del ramo, fin da quando – negli anni Novanta – il compito di vigilare sul palazzo venne tolto al cosiddetto nucleo Trib-trad (che stava per «tribunale e traduzioni») dei carabinieri e affidato alle aziende private. Le gare triennali hanno visto succedersi diversi vincitori. Attualmente il servizio viene svolto da una azienda di Biella, la Allsystem. Ma la svolta vera è arrivata con la nuova gara, che ha introdotto la singolare figura del vigilante disarmato.
Nei giorni scorsi si era sparsa in tribunale la voce che la gara fosse già conclusa. In realtà un vincitore ufficiale non c’è ancora, ma l’apertura delle buste ha già indicato chiaramente qual è l’azienda in pole position per la vittoria. Anche se in Comune, dove vengono tirate le fila dell’appalto, fanno sapere che anche dopo la pubblicazione dei risultati la scelta potrà essere modificata se risulterà che il vincitore non ha i requisiti sufficienti per eseguire i compiti che gli verranno affidati. E quanto alla introduzione dei vigilantes inermi, spiegano sempre in Comune, si tratta di una innovazione condivisa da tutti i Comuni italiani.