Daniele Gallamini, 56 anni, lavorava per Coopservice. La moglie lo cercava da ore: il corpo era davanti Ingegneria. Un altra morte che forse si poteva evitare, bastava solo che Daniele avesse un compagno di lavoro e che non fosse costretto a lavorare da solo.
LEGGI TUTTO>>>http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/2011/07/2…
Ferrara 28 luglio 2011 – ERA SDRAIATO sull’asfalto di via Saragat, davanti alla facoltà di Ingegneria. I suoi colleghi della Coopservice, sua moglie, provavano a rintracciarlo da ore, ma lui non rispondeva alle chiamate. Daniele Gallamini, guardia giurata, nato a Ravenna nel 1954, da tempo residente a Formignana, avrebbe compiuto 57 anni l’11 agosto. Il suo cuore invece ha smesso di battere verso le 21,40 di martedì, durante un turno di lavoro. Il terzo vigilante dall’inizio dell’anno che perde la vita durante il turno. In febbraio Alessandro Calzolari, 45 anni, trovato su un’auto a Copparo; poi Daniele Carlini, 43 anni, morto nelle acque della Sacca di Goro a maggio; l’altra sera Gallamini, in città. Il cellulare e la radio squillavano a vuoto. Così, insospettiti da quel silenzio troppo lungo per essere normalità, lo sono andati a cercare insieme alle Volanti. Lui era lì, chissà da quanto tempo, senza vita e riverso sull’asfalto. Inutili i tentativi di rianimarlo sul posto da parte dei sanitari del 118. Inutile il disperatissimo intervento al pronto soccorso. Tutto è finito così; forse per un attacco cardiaco, forse un ictus o un problema respiratorio. Ancora nessuno sa spiegarlo. Lo dirà l’autopsia, prevista per oggi. L’unico modo per dare almeno una risposta ai suoi familiari affranti e togliere un punto di domanda davanti a una morte improvvisa e inaspettata. L’ennesima.
«Ho iniziato a chiamarlo alle otto meno un quarto, anche se non rispondeva subito non mi sono preoccupata. Sapevo che era al lavoro; ma il tempo passava e lui non si faceva sentire». Nadia, sua moglie, è ancora sotto choc. «Aveva il turno fino a mezzanotte, avrebbe dovuto attaccare alle 21,30. Verso le 21,40 mi ha chiamata un suo collega. Mi ha detto che non sapeva come dirmelo, che l’avevano trovato davanti all’università, steso per terra. So che quando è arrivato al pronto soccorso era già gelido». Scuote la testa. Non si capacita. «Non sappiamo che cosa possa essergli successo. Non soffriva di cuore, non aveva problemi. Solo un po’ di ipertensione che però teneva sotto controllo. Oggi era il suo giorno libero, dovevamo andare al mare. Invece sono qui a organizzare il suo funerale. È assurdo, mi sembra di essere su una nuvola. Non me ne rendo conto. Il mio rammarico è solo quello di non essere stata con lui gli ultimi momenti. Era solo, magari spaventato… Se almeno ci fosse stato qualcun altro. Quando ci hanno avvisati erano passate quasi due ore dalla prima chiamata». Le lacrime le rigano il viso. Il pensiero va a quell’uomo «buono, solare, allegro. Quell’uomo che cantava sempre e che amava andare a pescare al Lido di Volano sul pontile». Anche suo figlio Henry, architetto di 34 anni, lo descrive così. «Mio padre pensava alla eventualità di un incidente sul lavoro come a una cosa profondamente ingiusta e inaccettabile. Amava soprattutto la vita all’aria aperta (pescare, coltivare l’orto) e fare viaggi in camper (che considerava al sua seconda casa). Era una persona semplice, comprensiva e disponibile verso gli altri; dotato di una naturale propensione per la convivialità, l’ironia giocosa e le battute di spirito». Daniele Gallamini lavorava in Coopservice dal 2008. Prima aveva prestato servizio alla Colas di Ravenna, sempre come vigilante. I suoi funerali si svolgeranno sabato, in Certosa, alle 8,30. Ad accompagnarlo, nel suo ultimo viaggio, anche le figliocce Monia e Manuela, «che lo amavano come un padre, come lui amava loro».
di BENEDETTA SALSI
sabato 17 dicembre 2011
AUGURI DI BUON NATALE 2011
Anche quest'anno la presenza sindacale sul territorio è stata l'emblema di una sinergia di forze che devono assolutamente remare in una sola direzione che è quella della legalità, intesa come rispetto dei diritti costituzionali; in questo momento di grave crisi mondiale, in cui le prospettive per il prossimo futuro sono di grossi sacrifici, l'impegno sindacale deve essere maggiore, a salvaguardia dei diritti dei lavoratori, ed in particolare delle donne e degli uomini:" GUARDIE PARTICOLARI GIURATE"; CHE DA TRE ANNI ASPETTANO IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE.
BUON NATALE A TUTTI
venerdì 9 dicembre 2011
COMUNICATO: SCIOPERO 12 DICEMBRE 2011
La manovra non è equa e colpisce sopratutto i redditi più bassi con una ingiustificata scure che si abbatte sulle pensioni.
Per le Aziende della Vigilanza Privata, GUARDIE GIURATE,
La UGL con CGIL CISL UIL, indice uno sciopero generale di 3 ore il 12 Dicembre, mentre per il Settore VIGILANZA PRIVATA si organizzeranno assemblee e presidi a sostegno dello sciopero generale.
Per le Aziende della Vigilanza Privata, GUARDIE GIURATE,
soggette alla regolamentazione della Legge 12 Giugno 1990 n°146, non siamo autorizzati a scioperare. Per chi è fuori servizio si
effettuerà la manifesiazione in via Volta davanti la Prefettura di Como dalle 10.30 alle 12.30 a sostegno dello SCIOPERO Generale.
sabato 12 novembre 2011
Attività di lavoro straordinario o attività di lavoro notturno è un’ agevolazione che è stata prorogata sino a tutto il 2012 dall’articolo 26 della manovra recentemente approvata.
Manovra finanziaria 2011 agevolazioni fiscali –Affrontiamo oggi due argomenti che rappresentano una novità nel panorama della legislazione fiscale. In particolare gli incentivi fiscali per il lavoratore che svolge attività di lavoro straordinario o attività di lavoro notturno è un’ agevolazione che è stata prorogata sino a tutto il 2012 dall’articolo 26 della manovra recentemente approvata.
Agevolazioni fiscali straordinari e agevolazioni fiscali lavoro notturno
L’ incentivo fiscale è stato per la prima volta introdotto nel 2008 e vede premiare gli emolumenti legati agli incrementi di produttività con una tassazione del 10 per cento entro i 6.000 euro di redditi di 6 mila euro lordi annui. Ulteriore condizione è non percepire redditi superiori ai 40 mila euro lordi annui ed avere un contratto di lavoro dipendente con una ditta privata.
La misura è stata successivamente confermata anche per l’ anno 2009 e , nonostante la notevole crisi, ha riscosso un’ ottimo successo da parte delle aziende private che hanno così avuto l’ occasione di poter aumentare la produttività attraverso un concreto aiuto da parte dello Stato. A conti fatti i beneficiari hanno potuto ottenere in busta paga degli aumenti stipendiali che vanno da un minimo di circa 1.300 euro annui sino ad arrivare ad oltre 1.900 euro per il contribuente che ricade nelle aliquote più elevate ma che comunque resta sotto i 40.000 euro annui di reddito lordo imponibile.
Lavoro straordinario detassazione 2011 e lavoro notturno detassazione 2011
Detassazione straordinari 2011 – Per ora tale tipo di agevolazione è stata prorogata di un ulteriore anno, per cui avrà validità anche nel 2012. Tuttavia i tecnici sono al lavoro per verificare se tale tipo di agevolazione possa avere carattere strutturale e quindi essere valida per tutti gli anni anche dopo il 2012. Il problema è verificare se i costi dell’agevolazione sono comunque sostenibili, anche in virtù della revisione delle agevolazioni fiscali decisa dal Governo in seguito alla manovra finanziaria. Il costo previsto dalla legge 247 del 2007 è per ogni impresa pari al 25 per cento (tetto massimo) dell’aliquota contributiva a carico del datore di lavoro sulle somme erogate ai dipendenti del settore privato secondo quanto previsto da accorsi territoriali e locali. Sarà poi la legge di stabilità a stabilire anno per anno quanto sia l’ ammontare delle risorse da destinare a tale tipo di attività e se l’ agevolazione debba seguire una particolare scrematura in modo da selezionare le aziende beneficiarie.
mercoledì 9 novembre 2011
Vigilanza privata:Manovra Finanziaria - Art. 8 - “Sostegno alla contrattazione collettiva di prossimità”
La nuova normativa prevede una netta valorizzazione del contratto aziendale o territoriale rispetto ad ogni altra fonte del diritto (fermo restando, ovviamente, il rispetto della Costituzione e dei vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro), prevedendo, nello specifico, che “i contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei lavoratori
L’art. 8 della Manovra Finanziaria 2011, rubricato “Sostegno alla contrattazione collettiva di prossimità”, introduce, come noto, importanti novità nella disciplina del lavoro, portando in primo piano la contrattazione di secondo livello, oltrepassando i termini dell'accordo interconfederale dello scorso 28 giugno (ratificato il 21 settembre u.s.), già fortemente innovativi. Rispetto alle intese derogatorie al contratto nazionale, cui faceva riferimento l' accordo interconfederale, l’art. 8 fa invece riferimento al “contratto di prossimità”, una tipologia di contratto aziendale o territoriale in grado di cambiare il sistema delle regole del lavoro..
La nuova normativa prevede una netta valorizzazione del contratto aziendale o territoriale rispetto ad ogni altra fonte del diritto (fermo restando, ovviamente, il rispetto della Costituzione e dei vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro), prevedendo, nello specifico, che “i contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o territoriale ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operanti in azienda ai sensi della normativa di legge e degli accordi interconfederali vigenti, compreso l’accordo interconfederale del 28 giugno 2011, possono realizzare specifiche intese con efficacia nei confronti di tutti i lavoratori interessati a condizione di essere sottoscritte sulla base di un criterio maggioritario relativo alle predette rappresentanze sindacali, finalizzate alla maggiore occupazione, alla qualità dei contratti di lavoro, all’adozione di forme di partecipazione dei lavoratori, alla emersione del lavoro irregolare, agli incrementi di competitività e di salario, alla gestione delle crisi aziendali e occupazionali, agli investimenti e all’avvio di nuove attività”.
Tali contratti potranno dunque realizzare specifiche intese, purché queste siano inserite in accordi dal contenuto più ampio aventi ad oggetto misure dirette ad una vasta ed eterogenea gamma di finalità, legate, in linea generale, allo sviluppo dell'attività di impresa o alla gestione di situazioni di grave crisi aziendali (in tale evenienza, ad esempio, la compressione di alcuni diritti individuali potrebbe essere giustificata dalla tutela di interessi collettivi).
Il comma 2 dell’articolo prevede che le intese in questione potranno riguardare la regolazione delle materie inerenti l’organizzazione del lavoro e della produzione, indicando nello specifico le materie su cui sarà possibile derogare:
impianti audiovisivi e introduzione di nuove tecnologie: si tratta di una previsione introdotta per far fronte alle esigenze di modifica del dibattuto art. 4 dello Statuto dei lavoratori, in tema di controlli a distanza dei lavoratori;
mansioni del lavoratore, classificazione e inquadramento del personale: tale previsione è chiaramente in risposta alle esigenze di flessibilità interna delle aziende, finalizzata a riqualificare il personale in aree di maggiore produttività in funzione delle varie fasi economiche aziendali;
contratti a termine, contratti a orario ridotto, modulato o flessibile, regime di solidarietà negli appalti e ricorso alla somministrazione di lavoro: si punta ad una maggiore flessibilità contrattuale, con la possibilità di adattare i vincoli legislativi previsti per i contratti alle diverse tipologie aziendali;
disciplina dell’orario di lavoro (deroghe alla disciplina in questione erano già consentite dal d.lgs. 66/2003);
modalità di assunzione e disciplina del rapporto di lavoro, comprese le collaborazioni coordinate e continuative a progetto e le partite IVA, trasformazione e conversione dei contratti di lavoro e conseguenze del recesso dal rapporto di lavoro, fatta eccezione per:
- licenziamento discriminatorio;
- licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio;
- licenziamento della lavoratrice dall’inizio del periodo di gravidanza fino al termine dei periodi di interdizione al lavoro, nonché fino ad un anno di età del bambino;
- licenziamento causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore;
- licenziamento in caso di adozione o affidamento.
Si tratta, come noto, della previsione più controversa del provvedimento, in particolare per quanto riguarda la possibilità di derogare alla disciplina relativa alla cessazione del rapporto di lavoro. Tuttavia, è importante specificare che a cambiare non sono le regole che disciplinano il recesso, bensì le conseguenze dello stesso. Ciò significa che l’eventuale licenziamento del lavoratore (nelle aziende con più di 15 dipendenti), per essere legittimo, dovrà in ogni caso continuare ad essere sorretto da giusta causa o giustificato motivo. La contrattazione di prossimità potrà invece intervenire nella valutazione delle conseguenze del licenziamento illegittimo, potendo prevedere, in luogo della reintegrazione nel posto di lavoro, il mero risarcimento economico del lavoratore.
sabato 29 ottobre 2011
In Assenza di Forze appartenenti allo stato italiano facciamo partecipare le G.p.G di tutta italia
In questi ultimi tempi,con la crisi che ce stata,la delinquenza che ha preso il controllo di molte situazioni, non resta che lo stato italiano applichi un disegno di legge nuovo appartenente alla Sicurezza Pubblica e Privata.
Non esiste in un altro paese del mondo una terza forza di polizia privata come nella nostra Italia.
Siccome negli ultimi giorni si sono verificati in tutta italia delle manifestazioni e scontri per delle problematiche di oggi giorno, credo che sia corretto far incrementare le nostre forze dello stato, ma anche le forze private cui da pochi anni hanno preso la nomina da incaricati di pubblico servizio.
Cosa dice l'articolo di legge inerente alla riforma dei soggetti privati in ambito di sicurezza?
L'articolo 358 c.p.a propria volta,dispone che "sono incaricati di pubblico servizio coloro i quali,a qualunque titolo, prestano un pubblico servizio. Per pubblico servizio deve intendersi un'attività disciplinata nelle stesse forme della pubblica funzione, ma caratterizzata dalla mancanza dei poteri tipici di quest'ultima e con esclusione dello svolgimento di semplici mansioni d'ordine e della prestazione di opera meramente materiale".
A titolo meramente esemplificativo si riporta di seguito un elenco di soggetti nei quali la giurisprudenza ha individuato la qualifica di incarico di pubblico servizio : esattori dell'Enel ,letturisti del contatori di gas,energia elettrica,dipendente postale addetto allo smistamento della corrispondenza, dipendenti del Poligrafico dello stato,guardie giurate che conducono furgoni portavalori e simili servizi.
Concludo: Se lo stato invece di assumere agenti di polizia,carabinieri, che dopo averli assunti avrebbero difficoltà a mantenerli di stipendio e di strumentazione lavorativa per un lungo termine, può benissimo assumere con contratto di collaborazione a termine ,le forze private di guardie giurate, in quanto decretati dalla prefettura ,possono svolgere attività di sicurezza e prevenzione in ausilio alle forze dell'ordine.
Siccome molti istituti di vigilanza negli ultimi cinque anni hanno subito una forte crisi economica , sarebbe anche migliorativo a livello economico. Per cui non perdiamo tempo, creiamo un disegno di legge che varia la norma sulla sicurezza incrementando così il controllo a livello nazionale.
A voi i commenti...
lunedì 17 ottobre 2011
GUARDIE GIURATE E CERTIFICATI : LA DELIBERA DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA CENTRALE
Ieri, 11 ottobre 2011, si è svolta la riunione della Commissione Consultiva Centrale ex art. 260-quater del DPR. 153/2008.
La Commissione ha deliberato la costituzione di due sottocommissioni che avranno il compito di lavorare rispettivamente sui contenuti del provvedimento relativo ai requisiti minimi professionali delle guardie giurate e sulla costituzione ed operatività degli organismi di certificazione della qualità degli Istituti di vigilanza privata.
Il Ministero dell’Interno, riguardo il D.M. 1 Dicembre 2010 n. 269, si è impegnato in tempi rapidi ad emanare una circolare che evidenzi le parti del Decreto n. 269 che sono già operative, come ad esempio, le definizioni di obiettivi sensibili e di siti con speciali esigenze di sicurezza.
Entro fine anno, sarà data indicazione alle Prefetture di attivare e rendere operativi i tavoli di confronto, così come stabilito dal Vademecum Operativo (Circolare 557/PAS/U/004935/10089.D(1)Reg), per verificare l’applicazione delle disposizioni introdotte dal D.M. n. 269.
mercoledì 12 ottobre 2011
PARCO AUTOMEZZI SICURITALIA
Federazione Terziario –SICUREZZA CIVILE-Segreteria Provinciale
Sindacato Lavoratori degli Istituti di Vigilanza e Investigazione Privata
Como 05 ottobre 2011
COMUNICATO
PARCO AUTOMEZZI
Disorganizzazione o incapacità ? Conoscendo i personaggi non dovremmo meravigliarci più di tanto. Non si possono spendere X decine di migliaia di euro in automezzi e poi giocare impunemente sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori. O si sta alle regole o si è fuori. Entro il 31 Ottobre, i riscontri alle nostre richieste o si va allo scontro.
Servizi e materiale richiesto:
a)Pulizia straordinaria di tutto il parco auto, tramite ditta specializzata con apparecchiature e materiali idonei ad igienizzare e pulire ogni superficie interna ed esterna.
b) Fornitura di sedili lato guida idonei, in quanto quelli esistenti in molte auto sono rotti e instabili..
c) Sopralluogo e verifica funzionamento apparecchiature elettriche con sostituzione pezzi rotti e mal funzionanti.
LA SEGRETERIA
22100 COMO- Via F. Anzani n.9 Tel e Fax 031/2753507
e-mail:uglterziarioco@gmail.com
sabato 24 settembre 2011
Servizi per il contribuente offerti dal Caf UGL COMO
Servizi per il
contribuente Offerti dal Caf UGL COMO: Via F. Anzani,9 Tel 031.2753507
730
Redditi Lavoro Dipendente
... ... .................
ISEE
Dichiarazione Sostitutiva Unica
......................
RED
Certificazione Reddito
per l'INPS
Detrazioni
INPS - INPDAP - IPOST
......................
Unico PF
Redditi sulle Persone Fisiche non soggetti IVA
......................
ICI
.....................
F24
......................
Social card per minori 3 anni e over 65
Bonus gas,energia elettrica
Servizi Patronato :
PENSIONI DEL SETTORE PUBBLICO (Inpdap) e PRIVATO (Inps)
Diamo assistenza gratuita su:
Vecchiaia
Anzianità
Reversibilità
Invalidità
Assegno sociale
Pensioni e assegni degli invalidi civili
Rispetto agli aumenti di pensione:
Ricostituzione e supplemento
Trattamenti di famiglia
Maggioranza sociale
Assegno di accompagnamento
Rispetto allo stato della contribuzione:
Estratto conto (controllo, rettifica e recupero)
Contributi figurativi
Prosecuzione volontaria
Riscatti, ricongiunzione e totalizzazione
Contributi per lavoro all’estero
Sui trattamenti di famiglia:
Cure termali
Indennità di malattia e di maternità
Trattamenti di disoccupazione su pensioni e per attività lavorativa
In particolare seguiamo le pratiche INPDAP sia per i trattamenti pensionistici, che di fine rapporto.
INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI (Inail)
Offriamo assistenza gratuita su:
Indennità per inabilità temporanea
Rendita per inabilità permanente
Revisione della rendita per aggravamento
Quote integrative
Cure termali
Per il mondo della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE seguiamo molte materie come:
Invalidità civili
Esenzioni tickets
Rimborsi assistenza indiretta
Cure termali.
In particolare siamo specializzati nelle problematiche legate a EMIGRAZIONE E IMMIGRAZIONE, anche in collegamento al sindacato SEI-UGL.
Per i lavoratori del settore MARITTIMO (Ipsema) seguiamo con professionalità le pratiche relative a infortuni e malattie professionali, malattie e maternità, rimborsi per donatori di sangue.
E UNA RETE DI ASSISTENZA MEDICO-LEGALE:
L’assistenza medico-legale viene prestata agli assistiti per far riconoscere in loro favore una giusta valutazione delle invalidità patite, che possono comportare il conseguimento di una prestazione pensionistica (assegno d’invalidità o pensione di inabilità; assegni o pensioni per gli invalidi civili; pensione di reversibilità per figli inabili, ecc.) ovvero una maggiore valutazione di un danno subito per infortunio sul lavoro o malattia professionale, dal quale conseguire un risarcimento economico per danno biologico e/o per menomazione fisica.
Nel caso, poi, si debba ricorrere all’autorità giudiziaria, l’Enas pone a disposizione degli assistiti interessati i propri consulenti legali, particolarmente specializzati per la difesa dei diritti previdenziali e assistenziali dei lavoratori e dei pensionati, sino a sollevare, qualora ve ne siano i presupposti, eccezioni di legittimità costituzionale.
INOLTRE:
Informazioni sulle disposizioni di legge e le sentenze della Corte Costituzionale
Informazioni e documentazione sulla legislazione nazionale, regionale e in convenzione internazionale
Orientamento sulla Previdenza Complementare e sua integrazione con la Previdenza Pubblica.
giovedì 22 settembre 2011
Perchè il nostro contratto non viene rinnovato??
Molte persone citano il proprio stipendio: si va dai 1000 euro in su, e mettono l’accento su quanto sia difficile vivere con un simile stipendio. Che dire del nostro? Siamo anche noi lavoratori, a tempo indeterminato, rischiamo pure la vita, eppure 1000 euro mensili difficilmente si percepiscono (senza straordinari).Con questo stipendio, a Como, dovendo far fronte ad un affitto di circa 500 euro mensili e tutte le altre spese, medicinali compresi........non si arriva a fine mese..
Perchè il nostro contratto non viene rinnovato?
Il nostro lavoro produce benessere ai vari "TITOLARI" datori di lavoro, malessere a noi.
I Politici snobbano la nostra categoria, considerata di serie zeta. Eppure se in Italia si ferma il trasporto valori si ferma tutto.Banche,poste esercizi vari.... D’altro canto la nostra categoria non ha forza, non ha spirito né corpo per un’azione di contrasto, lasciando così che gli istituti di vigilanza risparmino sempre su di noi, sulle nostre teste e sulle nostre tasche.
Anche il giornalismo ci snobba, non avendo mai fatto un serio servizio sulla categoria, ma limitandosi a riportare fatti di cronaca nera coinvolgenti GPG sui furgoni trasporto valori, o casi limite assurdi.
Un'ultima cosa. Se mai rinnoveranno il nostro contratto, a noi aumenteranno una fesseria... voci di corridoio parlano di 40 - 60 euro. Sempre voci di corridoio dicono che non ci verranno versati gli arretrati a causa della crisi....... (mai per i politici).
C’è altro da dire? O da fare? L’unica cosa che ci viene in mente è di sputare in faccia ai vari governanti e i loro amici di merende, funzionari sconosciuti ai più che intascano centinaia di migliaia di euro se non milioni con l’unico dovere di favorire questo o quel personaggio........ (figli compresi). amen.
Torboli Enrico
Torboli Enrico
Rinnovo contrattuale della vigilanza privata: timide schiarite |
Scritto da Ilaria Garaffoni |
Giovedì 22 Settembre 2011 09:20 |
ROMA - E' andata bene, anzi male, cioè benissimo. Sono tante le chiavi di lettura della tavola rotonda del 19 settembre organizzata a Roma da http://www.vigilanzaprivataonline.com/ per aprire un dialogo tra tutte le forze coinvolte nella produzione di sicurezza sussidiaria nel paese. Eccellente la partecipazione delle Autorità, che hanno mostrato grande attenzione e sensibilità sia sul fronte centrale, sia sul fronte locale. C'erano il Ministero dell'Interno, rappresentato dal Viceprefetto per l'Area Polizia Amministrativa Laura Cassio, come pure la Prefettura di Roma, presente per il tramite del Vice Prefetto Maria Pia De Rosa, e la stessa Questura capitolina, rappresentata dal Direttore della Divisione amministrativa e sociale Edoardo Calabria. Anche il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha fatto pervenire un saluto particolarmente sensibile, cogliendo appieno il valore di un'iniziativa di natura compositiva in un momento tanto delicato per le relazioni industriali.Decisamente robusta anche la partecipazione delle parti datoriali, dove Federsicurezza faceva l'un plein con le federate Anivp, AssVigilanza e UNIV e dove Assovalori, in una sorta di ritorno di fiamma, ha lasciato intendere di voler rientrare nel sistema Federsicurezza. Per il resto, si è profilata l'assenza - prevedibile - di Assiv e la fuga di massa della Cooperazione il giorno prima dell'evento "per un concomitante e improrogabile impegno" di sei esponenti (sic!). La tavola rotonda doveva però interessare i soci, dal momento che Coopservice si è presentato sua sponte e che da parte del tessuto imprenditoriale Assiv abbiamo ricevuto importanti richieste di partecipazione. Ma i veri assenti, benché ciascuno fosse motivato da seri e comprovati motivi, sono stati i sindacati dei lavoratori, rappresentati in tavola rotonda solo da UGL. Giustificate o meno, il quadro delle assenze dava il segno del livello di dialogo che si respira nel settore. Non a caso la Dr.ssa Cassio è arrivata a chiedere se vi fosse qualcuno - e chi fosse, in questo scenario - portatore di reali interessi comuni. Eppure - qui viene il bello - il giorno dopo, al tavolo del rinnovo contrattuale, si è registrato un clima più disteso, con timidi segnali di avvicinamento tra le parti anche sul portierato (tema ormai accantonato, dal momento che proprio sulla sua regolamentazione si era spaccato in due il tavolo). Resta però il fatto che Filcams, Fisascat e Uiltucs dialogavano con la sola Federsicurezza e che ad ottobre avranno la prima riunione con l'altra metà della luna sul fronte datoriale. Quindi per ora non si parla minimamente di ricomporre la negoziazione su un unico binario. Il tutto anche se, almeno dall'esterno, par di capire che entrambe le posizioni siano mosse da un unico interesse: regolare la materia "portierati" in modo da evitare l'abuso dei vari contratti e contrattini che finora sono stati applicati, in mancanza d'altro, per analogia. Federsicurezza li vuole separare dalla vigilanza privata per evitare che si creino sovrapposizioni di mansioni, quindi nuovi equivoci e contenziosi. Assiv e Cooperazione vogliono tenere il portierato all'interno del CCNL per recuperare un segmento che ha ormai eroso varie attività proprie della vigilanza privata perché non efficacemente normato. Insomma, con tutti i se e i ma e con l'ovvia miopia di chi osserva le dinamiche dall'esterno, gli intenti sembrano sostanzialmente gli stessi: salvare un segmento che è diventato ormai essenziale per il comparto...senza perdere del tutto in concorrenzialità. Ma cosa succederebbe se dovessero davvero nascere due contratti nazionali distinti? Petrone, UNIV Nazionale: nulla, è già successo nella storia del comparto, agli esordi dell'UNIV. Alla fine abbiamo firmato due malloppi contrattuali identici nella forma e nei contenuti. Bigazzi, Filcams-CGIL: non è detto che si arriverebbe a due contratti uguali, né che si offrirebbe alle imprese non firmatarie un assist per utilizzare altri contratti a detrimento dei lavoratori: le relazioni industriali sono fatte di trame molto complesse. La soluzione è ricomporre il tavolo e dare una risposta ai lavoratori che aspettano ormai da tre anni. ...Dev'essere proprio vero che la materia contrattuale è più sottile di quanto si veda a occhio nudo, perché noi cominciamo a non capirci più niente. Il tutto mentre è di questi giorni la notizia che a Casalnuovo si vendono posti per guardia giurata a 500 euro, con tanto di tesserino falso. In questo scenario la tavola rotonda è andata più che bene, anzi male, cioè benissimo. |
mercoledì 21 settembre 2011
Le malattie professionali nascoste ,,,,,,secondo noi !!!!
Gran parte delle denuncie arrivano sicuramente dai patronati che sono quelli maggiormente interessati e coinvolti da parte dei lavoratori che vogliono vedersi riconosciuta la patologia. Sono poi stilati dai medici ospedalieri che riscontrano la patologia o dai medici curanti. Negli ultimi anni é stata fatta una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei sanitari ospedalieri o medici curanti per aggiornarli sulla normativa e sulle procedure. I medici competenti invece sarebbero quelli che maggiormente hanno le conoscenze appopriate: conoscono i luoghi di lavoro, conoscono il documento di valutazione dei rischi, molte volte sono i primi ad effettuare la diagnosi della patologia però poi ci si ferma in quanto subentrano altre considerazioni che, nonostante l'obbligo di legge, fanno desistere dallo stilare il primo certificato.
Primo fra tutti anche se non se ne parla é il conflitto di interesse in quanto il medico competente é retribuito dal datore di lavoro. Effettuare una denuncia significa anche un seguente controllo da parte degli organi di vigilanza che potrebbero sanzionare il datore di lavoro per qualche omissione riscontrata. Molti medici "competenti" preferiscono, per evitare "di esporsi" e nel contempo, di garantire la denuncia obbligatoria, di inviare il lavoratore in un Istituto di Medicina del Lavoro che procederà d'ufficio e quindi egli si "sottrae" ad eventuali lamentele o rappresaglie da parte del datore di lavoro. Personalmente non condividamo questa linea: se non altro in quanto il medico del lavoro ha le competenze tecniche e le conoscenze specifiche per poter stabilire un eventuale nesso di causa tra l'attività lavorativa e la patologia riscontrata. E poi vediamo questa procedura come un sottrarsi dalle proprie responsabilità. Ma questa é un'opinione nostra personale!
Il medico competente inoltre non invia la denuncia in quanto é conscio che l'INAIL ne riconosce solo 1 su 5 e quindi ritiene che sia "tempo perso".
Esiste poi un altro fenomeno di cui si parla poco. Il medico stila il primo certificato e lo consegna al lavoratore che, se vuole, lo inoltra al datore di lavoro. Pertanto se il lavoratore non lo consegna al datore di lavoro la pratica INAIL non viene aperta. Ripercorrendo la ventina di denuncie effettuate negli ultimi anni, in sette casi (e quindi 1/3 dei lavoratori) essi hanno ritenuto, per opportunità, per timori di procurare un danno all'azienda, ecc,ecc,ecc. di non presentare il certificato al datore di lavoro. Un po' desolante come quadro......no?
MA RICORDIAMO CHE LA SALUTE E' UNA SOLA.
Procedure in caso di malattie professionali
Il sanitario che effettua la diagnosi di una malattia la cui origine professionale è quantomeno sospetta ha l’obbligo di segnalare la patologia a diversi enti.
Deve innanzitutto inviare il “referto all’autorità giudiziaria”, in sostanza alla Procura della Repubblica (ai sensi dell’ art. 365 C.P. e 334 C.P.P.) e la denuncia di Malattia Professionale all’Asl ( ai sensi dell’art 139 del D.P.R. 1124/1965 e D.L.gs 38/2000).
Molti preferiscono svolgere questa segnalazione congiuntamente in una unica segnalazione ai Servizi di Prevenzione della Asl in quanto all’interno di questi Servizi sono presenti Ufficiali di Polizia Giudiziaria (attenzione tuttavia che alcune Procure non danno questa interpretazione).
Deve inoltre inviare la denuncia alla Direzione Provinciale del Lavoro ( ai sensi dell’art. 139 D.P.R. 1124/1965) e all’Inail (ai sensi dell’art. 10 D.L. 38/2000).
Infine deve compilare il Primo certificato di Malattia Professionale e consegnarlo al Lavoratore il quale potrà decidere se consegnarlo al Datore di Lavoro o meno (entro 15 giorni). In caso di consegna, l’azienda dovrà inviarlo all’Inail congiuntamente al modulo di Denuncia di Malattia Professionale (reperibile sul sito dell’Inail) entro 5 giorni.
L’Inail, dopo le valutazioni, riconoscerà o meno la malattia professionale e, in caso positivo, la indennizzerà al lavoratore (L’Inail è una assicurazione: l’azienda paga un premio annuo e l’Inail indennizza il lavoratore in caso di malattia).
L’asl effettuerà le valutazioni di rilevanza penale, valutando se ci sono stati comportamenti omissivi da parte del datore di lavoro nei confronti della normativa a tutela della salute e sicurezza.
Attenzione: la denuncia di malattia professionale che il medico invia direttamente all’Inail non apre la pratica di indennizzo; essa è aperta solo dall’invio del primo certificato da parte del datore di lavoro/lavoratore.
Il medico che, in presenza di una malattia di sospetta origine professionale, non procede ad effettuare il referto alla autorità giudiziaria è sanzionabile penalmente.
Deve innanzitutto inviare il “referto all’autorità giudiziaria”, in sostanza alla Procura della Repubblica (ai sensi dell’ art. 365 C.P. e 334 C.P.P.) e la denuncia di Malattia Professionale all’Asl ( ai sensi dell’art 139 del D.P.R. 1124/1965 e D.L.gs 38/2000).
Molti preferiscono svolgere questa segnalazione congiuntamente in una unica segnalazione ai Servizi di Prevenzione della Asl in quanto all’interno di questi Servizi sono presenti Ufficiali di Polizia Giudiziaria (attenzione tuttavia che alcune Procure non danno questa interpretazione).
Deve inoltre inviare la denuncia alla Direzione Provinciale del Lavoro ( ai sensi dell’art. 139 D.P.R. 1124/1965) e all’Inail (ai sensi dell’art. 10 D.L. 38/2000).
Infine deve compilare il Primo certificato di Malattia Professionale e consegnarlo al Lavoratore il quale potrà decidere se consegnarlo al Datore di Lavoro o meno (entro 15 giorni). In caso di consegna, l’azienda dovrà inviarlo all’Inail congiuntamente al modulo di Denuncia di Malattia Professionale (reperibile sul sito dell’Inail) entro 5 giorni.
L’Inail, dopo le valutazioni, riconoscerà o meno la malattia professionale e, in caso positivo, la indennizzerà al lavoratore (L’Inail è una assicurazione: l’azienda paga un premio annuo e l’Inail indennizza il lavoratore in caso di malattia).
L’asl effettuerà le valutazioni di rilevanza penale, valutando se ci sono stati comportamenti omissivi da parte del datore di lavoro nei confronti della normativa a tutela della salute e sicurezza.
Attenzione: la denuncia di malattia professionale che il medico invia direttamente all’Inail non apre la pratica di indennizzo; essa è aperta solo dall’invio del primo certificato da parte del datore di lavoro/lavoratore.
Il medico che, in presenza di una malattia di sospetta origine professionale, non procede ad effettuare il referto alla autorità giudiziaria è sanzionabile penalmente.
domenica 4 settembre 2011
Manovra, passa la libertà di licenziare
Manovra, passa la libertà di licenziare
pubblicata da INFORMAZIONE LIBERA il giorno domenica 4 settembre 2011 alle ore 17.39
Si potrà anche licenziare in deroga all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Lo prevede l'emendamento votato qualche ora fa in Commissione Bilancio al Senato presentato dal governo.
In sostanza il testo rende eplicito ciò che l'articolo 8 del decreto di Ferragosto già lasciava intendere in modo implicito: gli accordi aziendali potranno riguardare anche materie come la cessazione del rapporto di lavoro a meno che non sia discriminatorio o relativo a maternità e malartia.
Il ministro Sacconi, nella conferenza stampa del 14 agosto scorso, avava giurato di non toccare l'articolo 18 dello Statuto. Oggi si smentisce.
L'emendamento all'articolo 8 della manovra prevede anche che piccoli sindacati percentualmente più rappresentativi a livello territoriale possono sottoscrivere accordi con le aziende. Nel testo dell'emendamento infatti si legge che il provvedimento, che modifica l'articolo 8 della manovra sul «sostegno alla contrattazione collettiva», stabilisce che «i contratti collettivi di lavoro, sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o territoriale, ovvero delle loro rappresentanze sindacali operanti in aziende possono realizzare specifiche intese con efficacia di tutti i lavoratori, a condizione di essere sottoscritte sulla base di un criterio maggioritario relativo alla presenze sindacali».
pubblicata da INFORMAZIONE LIBERA il giorno domenica 4 settembre 2011 alle ore 17.39
Si potrà anche licenziare in deroga all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Lo prevede l'emendamento votato qualche ora fa in Commissione Bilancio al Senato presentato dal governo.
In sostanza il testo rende eplicito ciò che l'articolo 8 del decreto di Ferragosto già lasciava intendere in modo implicito: gli accordi aziendali potranno riguardare anche materie come la cessazione del rapporto di lavoro a meno che non sia discriminatorio o relativo a maternità e malartia.
Il ministro Sacconi, nella conferenza stampa del 14 agosto scorso, avava giurato di non toccare l'articolo 18 dello Statuto. Oggi si smentisce.
L'emendamento all'articolo 8 della manovra prevede anche che piccoli sindacati percentualmente più rappresentativi a livello territoriale possono sottoscrivere accordi con le aziende. Nel testo dell'emendamento infatti si legge che il provvedimento, che modifica l'articolo 8 della manovra sul «sostegno alla contrattazione collettiva», stabilisce che «i contratti collettivi di lavoro, sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o territoriale, ovvero delle loro rappresentanze sindacali operanti in aziende possono realizzare specifiche intese con efficacia di tutti i lavoratori, a condizione di essere sottoscritte sulla base di un criterio maggioritario relativo alla presenze sindacali».
sabato 6 agosto 2011
QUANDO IL LAVORO UCCIDE......
Quando il lavoro uccide
Morire per 1000 euro al mese. Si può. Quando le condizioni dei lavoratori dipendenti sono sempre più precarie, quando i disoccupati sono sempre di più aumentando l’offerta di lavoratori. Quando il governo emana decreti legge che alleggeriscono pene e multe per gli imprenditori che non ottemperano, o lo fanno negligentemente, alle norme di sicurezza sul lavoro. Quando, forse, bastava che a fianco avesse avuto un collega.
I morti sul lavoro non si contano più anche nel nostro settore, sono diventati per un motivo o per l'altro la quotidianità.
Mai che uno dei nostri governanti a 11.000 euro al mese cada dal suo scranno a Montecitorio e si spacchi l’osso del collo!
Malore durante il turno, un altro vigilante trovato morto
Pubblicato 29 luglio 2011
* * *
Morire per 1000 euro al mese. Si può. Quando le condizioni dei lavoratori dipendenti sono sempre più precarie, quando i disoccupati sono sempre di più aumentando l’offerta di lavoratori. Quando il governo emana decreti legge che alleggeriscono pene e multe per gli imprenditori che non ottemperano, o lo fanno negligentemente, alle norme di sicurezza sul lavoro. Quando, forse, bastava che a fianco avesse avuto un collega.
I morti sul lavoro non si contano più anche nel nostro settore, sono diventati per un motivo o per l'altro la quotidianità.
Mai che uno dei nostri governanti a 11.000 euro al mese cada dal suo scranno a Montecitorio e si spacchi l’osso del collo!
venerdì 5 agosto 2011
Quando ricevo il credito Irpef scaturito dal 730?
Cari colleghi un chiarimento rispetto alle vostre future domande?
Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, a partire dal mese di luglio (inteso come momento della liquidazione della busta paga) il datore di lavoro che avrà ricevuto dal CAF il mod. 730/4 con le risultanze a credito o a debito del proprio dipendente, inizierà a corrispondere o trattenere le somme dovute.Il datore di lavoro a sua volta compenserà tale rimborso al dipendente a credito con l’Irpef a sua volta trattenuta sulla totalità dei lavoratori dipendenti. Qualora non ci fosse capienza (ovvero l’Irpef trattenuta non fosse sufficiente a coprire il credito dovuto al dipendente), il residuo credito verrà corrisposto nei mesi successivi.
Il meccanismo può risultare non intuitivo, ecco però un semplice esempio per chiarire il concetto:
Ditta con 5 dipendenti che versa mensilmente euro 1.000 di Irpef (somma dell’Irpef trattenuta ai 5 dipendenti).
Un solo dipendente compila il modello 730 ed ha diritto ad un rimborso di €. 1.400.
Nel mese di luglio la ditta potrà corrispondere al dipendente a credito fino ad un massimo di €. 1000 (tetto corrispondente al debito totale). I residui €. 400 verranno corrisposti al dipendente nel mese successivo.
Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, a partire dal mese di luglio (inteso come momento della liquidazione della busta paga) il datore di lavoro che avrà ricevuto dal CAF il mod. 730/4 con le risultanze a credito o a debito del proprio dipendente, inizierà a corrispondere o trattenere le somme dovute.Il datore di lavoro a sua volta compenserà tale rimborso al dipendente a credito con l’Irpef a sua volta trattenuta sulla totalità dei lavoratori dipendenti. Qualora non ci fosse capienza (ovvero l’Irpef trattenuta non fosse sufficiente a coprire il credito dovuto al dipendente), il residuo credito verrà corrisposto nei mesi successivi.
Il meccanismo può risultare non intuitivo, ecco però un semplice esempio per chiarire il concetto:
Ditta con 5 dipendenti che versa mensilmente euro 1.000 di Irpef (somma dell’Irpef trattenuta ai 5 dipendenti).
Un solo dipendente compila il modello 730 ed ha diritto ad un rimborso di €. 1.400.
Nel mese di luglio la ditta potrà corrispondere al dipendente a credito fino ad un massimo di €. 1000 (tetto corrispondente al debito totale). I residui €. 400 verranno corrisposti al dipendente nel mese successivo.
giovedì 4 agosto 2011
01.08.2011 INCONTRO IN QUESTURA CON L'ISPETTORE FANTASTICO
Questa mattina alle ore nove il Segretario Provinciale dell'UGL Sicurezza Civile Marangio Domenico, è stato ricevuto come da richiesta del 18.07.2011 in Questura dall'Ispettore Fantastico. L’incontro, durato diverse ore, si è reso necessario al fine di delineare e spiegare personalmente le problematiche che ci sono state segnalate da alcune guardie giurate presenti in provincia. Si è parlato poi delle nuove normative che stanno entrando in vigore del D.M sulla capacità tecnica (14/09/2012), in particolar modo sulle procedure d'intervento su allarme dove rileviamo che in alcuni I.D.V. sono stati firmati regolamenti del questore, ove si prevedono due gpg su tutti gli allarmi dalle 22.00 alle 06.00 in altri dove gli operatori di centrale mandano a loro "piacimento" una o due guardie....... nuovi regolamenti questurili, ccnl non ancora rinnovato, tante leggi, poca trasparenza ...e a farne le spese come sempre sono gli operatori del settore.
Marangio Domenico riferisce di un incontro dove si è manifestato espressamente la volontà di porre fine alle eventuali anomalie ancora da vagliare, che sono state esposte dal Segretario Provinciale referente del sindacato UGL Sicurezza Civile. Da circa due anni, infatti, Marangio si occupa sindacalmente del settore per la provincia di Como con un'esperienza lavorativa decennale. Lo stesso questa mattina ha spiegato e documentato numerose se non numerosissime anomalie o quanto meno presumibili, di alcune guardie giurate di alcuni istituti di vigilanza privata presenti sul territorio chiedendo di intervenire al fine di far rispettare quelle che sono le regole e le leggi vigenti per il settore. L’incontro si è concluso alle ore 12.00 circa. Si attendono risvolti in merito.
Marangio Domenico riferisce di un incontro dove si è manifestato espressamente la volontà di porre fine alle eventuali anomalie ancora da vagliare, che sono state esposte dal Segretario Provinciale referente del sindacato UGL Sicurezza Civile. Da circa due anni, infatti, Marangio si occupa sindacalmente del settore per la provincia di Como con un'esperienza lavorativa decennale. Lo stesso questa mattina ha spiegato e documentato numerose se non numerosissime anomalie o quanto meno presumibili, di alcune guardie giurate di alcuni istituti di vigilanza privata presenti sul territorio chiedendo di intervenire al fine di far rispettare quelle che sono le regole e le leggi vigenti per il settore. L’incontro si è concluso alle ore 12.00 circa. Si attendono risvolti in merito.
mercoledì 3 agosto 2011
UGL all'attacco: messe in mora le Associazioni della Vigilanza per il rinnovo del CCNL
Il 22 luglio scorso UGL Sicurezza Civile ha inviato la richiesta formale alle Associazioni firmatarie il CCNL della Vigilanza Privata scaduto il 31 dicembre 2008, dell'indennità di vacanza contrattuale prevista dal Protocollo sottoscritto dal Governo e le Parti Sociali il 23 luglio 1993, sostenendo la non applicabilità dell'Accordo quadro del 22 gennaio 2009 al contratto della Vigilanza Privata.
L'indennità pari al 50% del tasso d'inflazione programmata a partire dal 1° luglio 2009, prevista dal protocollo, significherebbe un importo compreso tra 400 e 600 euro per ogni lavoratore del settore. Le aziende dovrebbero fare fronte ad un esborso complessivo di circa 30 milioni di euro.
…. staremo a vedere. Ma vorremmo ricordare che sono soldi nostri. Guadagnati onestamente.
sabato 30 luglio 2011
RINNOVO CCNL VIGILANZA PRIVATA :Quousque tandem abutere . . . patientia nostra?
(Fino a quando . . . abuserai della nostra pazienza?)
A 30 mesi dalla scadenza e fino ad ora mancato rinnovo.Questo drammatico ed espressivo inizio della prima Catilinaria di Cicerone, è ancora famoso, e comunque citato a proposito di qualcuno o qualcosa che ha messo a dura prova la pazienza altrui.Molto conosciuto ed apprezzato anche nell’antichità tanto da essere ripreso ed usato anche da Sallustio nella sua Congiura di Catilina, laddove pone la retorica domanda:
.
.
"Quae quousque tandem patiemini, o fortissimi viri?”
<<o miei prodi, fino a quando sopporterete questa situazione ?>>.
Ogni commento ed eventuali riflessioni e riferimenti li lasciamo alle libere interpretazioni dei nostri colleghi GUARDIE GIURATE.
Fino a quando dovremmo sopportare, prima di vedere, se mai avverrà, uno spiraglio serio e concreto di credibilità e serenità?
Enrico Torboli
Enrico Torboli
giovedì 28 luglio 2011
Guardie giurate, “operai” al servizio del cittadino. Stipendio basso e rischio costante di perdere la vita
Pensate che il lavoro delle Guardie Giurate, dette anche GPG (Guardie Particolari Giurate), è regolamentato da un ordinamento del 1931, il quale afferma che la guardia giurata è un privato cittadino che possiede i requisiti per tutelare beni mobili ed immobili, pubblici e privati, ai sensi dell’art. 133 del Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza). Non può dunque tutelare le persone, compito che spetta esclusivamente alle forze di Polizia dello Stato.
Giuridicamente le Guardie Particolari Giurate (GPG) sono inquadrate come “incaricati di pubblico servizio”, ma, in determinate circostanze, possono essere chiamate ad aiutare gli agenti di pubblica sicurezza, ed in questo caso assumono la qualità di “agenti di polizia giudiziaria” e di “pubblici ufficiali”. Possono usare la propria arma soltanto per legittima difesa, anche di altre persone.
Dal 1945 i regolamenti delle forze di Polizia hanno
subito diverse modifiche e aggiornamenti, mentre le Guardie Giurate sono rimaste ad una legislazione obsoleta e non più al passo con i tempi. Come dicevo sopra il lavoro delle GPG è ancorata al 1931. Si parla da tempo di una riforma del settore della vigilanza privata, ormai urgente e necessaria, anche perchè le esigenze pubbliche e private della sicurezza sono radicalmente cambiate.
Cosa fanno di preciso le Guardie Giurate?
> Pattuglie diurne e notturne, durante le quali vigilano le proprietà altrui, in base alla zona di competenza (per intenderci è il lavoro che faceva il vecchio Metronotte).
> Piantonamenti diurni e notturni presso banche, privati, enti pubblici, campi di pannelli fotovoltaici, e quant’altro.
> Servizio portavalori.
> Servizio presso l’azienda, di piantonamento diurno e notturno, nella centrale operativa da dove viene coordinato tutto il lavoro.
Messa così sembra semplice e lineare. Ma proviamo a pensare cosa vuol dire ogni giorno e ogni notte girare armati per svolgere il lavoro di vigilanza e protezione, sotto il sole cocente, con il buio della notte, al caldo, al freddo micidiale, con pioggia, umidità, nebbia, neve, ghiaccio… in campagna di notte in mezzo ai cinghiali ed alle istrici…. Non esiste il sabato o la domenica, il Natale o la Pasqua o il Ferragosto, anzi nei festivi lavorano di più per tutelare i beni degli altri. Senza contare il rischio costante di perdere la vita. Inoltre il contratto nazionale prevede cinque giorni lavorativi seguiti da uno di riposo, ma a volte, per esigenze di servizio, lavorano anche in quel giorno.
Sapete che le Guardie Giurate sono inquadrate come operai? Non esiste un albo, non sono identificate, l’unica regolamentazione è quella del “Regio Decreto” del 1931. Eppure le GPG, come i Carabinieri e la Polizia, indossano una divisa e portano un’arma, e, come dicevo prima, possono assumere, in certe circostanze, la qualità di pubblico ufficiale a tutti gli effetti, con gli stessi rischi che corrono le forze di polizia.
E lo stipendio? Basso! Si va da 800 euro degli “apprendisti” a 1.200/1.300 euro mensili degli “operai”, tutto chiaramente al lordo delle trattenute. Ci sono gli straordinari, è vero, ma i turni sono massacranti (lavorano anche per 12 ore continuate).
Possiamo dunque dedurre che la considerazione politica per le Guardie Giurate è praticamente nulla, nessuno si preoccupa di questa “categoria di operai”. E pensare che nel 2010 il numero complessivo di addetti nel settore della vigilanza privata era pari a 47.945 unità, di cui 43.310 con qualifica di guardia giurata. Una bella forza, non una minoranza, al servizio del cittadino, con grosse responsabilità e sempre esposta al pericolo.
Quanto durerà ancora questa situazione?
Giuridicamente le Guardie Particolari Giurate (GPG) sono inquadrate come “incaricati di pubblico servizio”, ma, in determinate circostanze, possono essere chiamate ad aiutare gli agenti di pubblica sicurezza, ed in questo caso assumono la qualità di “agenti di polizia giudiziaria” e di “pubblici ufficiali”. Possono usare la propria arma soltanto per legittima difesa, anche di altre persone.
Dal 1945 i regolamenti delle forze di Polizia hanno
subito diverse modifiche e aggiornamenti, mentre le Guardie Giurate sono rimaste ad una legislazione obsoleta e non più al passo con i tempi. Come dicevo sopra il lavoro delle GPG è ancorata al 1931. Si parla da tempo di una riforma del settore della vigilanza privata, ormai urgente e necessaria, anche perchè le esigenze pubbliche e private della sicurezza sono radicalmente cambiate.
Cosa fanno di preciso le Guardie Giurate?
> Pattuglie diurne e notturne, durante le quali vigilano le proprietà altrui, in base alla zona di competenza (per intenderci è il lavoro che faceva il vecchio Metronotte).
> Piantonamenti diurni e notturni presso banche, privati, enti pubblici, campi di pannelli fotovoltaici, e quant’altro.
> Servizio portavalori.
> Servizio presso l’azienda, di piantonamento diurno e notturno, nella centrale operativa da dove viene coordinato tutto il lavoro.
Messa così sembra semplice e lineare. Ma proviamo a pensare cosa vuol dire ogni giorno e ogni notte girare armati per svolgere il lavoro di vigilanza e protezione, sotto il sole cocente, con il buio della notte, al caldo, al freddo micidiale, con pioggia, umidità, nebbia, neve, ghiaccio… in campagna di notte in mezzo ai cinghiali ed alle istrici…. Non esiste il sabato o la domenica, il Natale o la Pasqua o il Ferragosto, anzi nei festivi lavorano di più per tutelare i beni degli altri. Senza contare il rischio costante di perdere la vita. Inoltre il contratto nazionale prevede cinque giorni lavorativi seguiti da uno di riposo, ma a volte, per esigenze di servizio, lavorano anche in quel giorno.
Sapete che le Guardie Giurate sono inquadrate come operai? Non esiste un albo, non sono identificate, l’unica regolamentazione è quella del “Regio Decreto” del 1931. Eppure le GPG, come i Carabinieri e la Polizia, indossano una divisa e portano un’arma, e, come dicevo prima, possono assumere, in certe circostanze, la qualità di pubblico ufficiale a tutti gli effetti, con gli stessi rischi che corrono le forze di polizia.
E lo stipendio? Basso! Si va da 800 euro degli “apprendisti” a 1.200/1.300 euro mensili degli “operai”, tutto chiaramente al lordo delle trattenute. Ci sono gli straordinari, è vero, ma i turni sono massacranti (lavorano anche per 12 ore continuate).
Possiamo dunque dedurre che la considerazione politica per le Guardie Giurate è praticamente nulla, nessuno si preoccupa di questa “categoria di operai”. E pensare che nel 2010 il numero complessivo di addetti nel settore della vigilanza privata era pari a 47.945 unità, di cui 43.310 con qualifica di guardia giurata. Una bella forza, non una minoranza, al servizio del cittadino, con grosse responsabilità e sempre esposta al pericolo.
Quanto durerà ancora questa situazione?
lunedì 25 luglio 2011
CCNL:UGL sicurezza civile prende posizione a fianco di ASSIV
Risulta ancora in stallo la trattativa di rinnovo del CCNL della Vigilanza Privata. UGL Sicurezza commenta oggi, quanto avvenuto nell'ultimo incontro tenutosi il 18 luglio u.s.:
“Abbiamo constatato che il tavolo delle controparti datoriali è ancora diviso tanto che la delegazione trattante, all'ultimo incontro tenutosi il 18 luglio u.s, era composta solo da ASSVIGILANZA, ANIVIP e FEDERSICUREZZA. Assenti per ragioni diverse la cooperazione e ASSIV.
Tali assenze sono dovute essenzialmente a divergenze di opinioni circa la possibilità di regolamentare nel nuovo CCNL anche le attività dei servizi non armati.
Tale posizione sostenuta da FEDERSICUREZZA è invece non sostenuta da ASSIV che ritiene importante invece rinnovare il CCNL della Vigilanza Privata pur non trascurando i servizi non armati.
Pertanto, in attesa che le controparti datoriali ritrovino un punto di intesa, le trattative sono sospese.
UGL Sicurezza Civile, anche in virtù del fatto della recente sottoscrizione del CCNL della Sicurezza Sussidiaria, ritiene condivisibile la posizione sostenuta da ASSIV in quanto più coerente con il mantenimento dell’attuale assetto del settore.
Inserire, infatti, una declaratoria dei servizi non armati all’interno del CCNL della Vigilanza Privata significherebbe certificare la fine del settore dei servizi armati.
Pertanto, coerentemente con la sottoscrizione da parte della UGL Sicurezza Civile del CCNL della Sicurezza Sussidiaria, sosterremo fino in fondo il rinnovo del CCNL della Vigilanza Privata, ormai atteso da più di 30 mesi.”
lunedì 18 luglio 2011
L'UGL SICUREZZA CIVILE COMO CHIEDE INCONTRO AL QUESTORE
Il Segretario Provinciale di Como Domenico Marangio, ha inviato in data odierna una lettera al Signor Questore con richiesta d'incontro finalizzato al tema "sicurezza zone e trasporto valori" a seguito di varie problematiche segnalate dai lavoratori del settore. Restiamo in attesa di un tempestivo riscontro.
domenica 17 luglio 2011
I POTERI DI CONTROLLO E VIGILANZA DEI DATORI DI LAVORO
di Roberto Grementieri - Lunedì 23 Maggio 2011
Lo Statuto dei lavoratori prevede che i datori di lavoro possano esercitare attività di controllo sui propri dipendenti.
In particolare l’assoluto divieto di servirsi, per il controllo dell’attività lavorativa, di guardie giurate riguarda l’esclusiva utilizzabilità per tutela del patrimonio aziendale.
In particolare l’assoluto divieto di servirsi, per il controllo dell’attività lavorativa, di guardie giurate riguarda l’esclusiva utilizzabilità per tutela del patrimonio aziendale.
Risulta conseguentemente esclusa alle guardie giurate la possibilità di avere accesso nei locali di lavorazione, se non per motivi ed esigenze attinenti la salvaguardia dei beni aziendali e con previa comunicazione preventiva ai lavoratori dei nominativi e delle specifiche mansioni del personale di vigilanza sul luogo di lavoro.
Per quanto riguarda il divieto di effettuare controlli mediante impianti audiovisivi o altre apparecchiature atte à sorvegliare a distanza l’attività dei lavoratori, la normativa prevede a riguardo che l’impiego di strumenti sia consentito solo per comprovate esigenze organizzative e produttive o per motivi di sicurezza, e previo accordo con le rappresentanze sindacali e aziendali.
L’orientamento giurisprudenziale ha previsto in alcuni casi che questi possano comunque risultare legittimi; è il caso dei controlli posti in essere, da dipendenti di un’agenzia investigativa, su incarico del datore di lavoro.
Il personale investigativo risultano utili per constatare l’eventuale appropriazione di denaro o di altre gravi inadempienze messe in atto dal dipendente.
Il personale investigativo risultano utili per constatare l’eventuale appropriazione di denaro o di altre gravi inadempienze messe in atto dal dipendente.
giovedì 14 luglio 2011
Postazione Sicuritalia:Henkel Italia Spa Lomazzo intervengono gli ispettori Asl
Domenico Marangio in qualità di r.s.u. su segnalazione di iscritti lavoratori g.p.g. Sicuritalia, chiama gli ispettori dell'Asl.
13 Luglio 2011 — sezione: Como
13 Luglio 2011 — sezione: Como
GLI ispettori della Asl hanno compiuto ieri un'ispezione alla postazione della ditta Henkel di lomazzo (che opera a livello mondiale con marchi e tecnologie in tre settori di attività: Detergenza, Cosmetica, Adesivi e Tecnologie), su richiesta della rsu Domenico Marangio e della rls Giorgio Marone, Domenico Marangio, che vuole una valutazione sulle condizioni a tutela di sicurezza e salute delle g.p.g. preposte al servizio. Gli specialisti dopo le verifiche, stileranno una relazione che consegneranno allo stesso Marangio. «Dopo tanto parlarne abbiamo bisogno di un'indicazione tecnica definitiva, per sapere una volta per tutte se le procedure adottate siano quelle giuste.
lunedì 11 luglio 2011
Salvatore Licciardi UGL Sicurezza Civile – CCNL: Tulpswood che riaffiora ancora?
Cliccando sul lik si raggiunge l’articolo.
http://www.uglguardiegiurate.net/wp-content/uploads/2011/07/ccnl-ugle-disc.pdf
http://www.uglguardiegiurate.net/wp-content/uploads/2011/07/ccnl-ugle-disc.pdf
lunedì 4 luglio 2011
VIGILANZA PRIVATA DI NOTTE = PENSIONAMENTO ANTICIPATO
E' stato pubblicato in G.U. il D. Lgs n. 67/2011 (“Accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti”.
Scattano quindi i promessi tre anni di pensionamento anticipato per chi svolge mansioni usuranti - vigilanza inclusa, nella sua accezione di lavoro notturno. Per farlo, occorre presentare domanda di prepensionamento entro il 30/09/2011 (se la guardia giurata ha già maturato i requisiti o se li maturerà entro il 31/12/2011), oppure entro il 1° marzo dell’anno di maturazione, se i requisiti vengano maturati a decorrere dal 01/01/2012.
Riprendiamo intanto dal sito di Federsicurezza, per gentile concessione, alcune indicazioni sull'applicabilità del D.lgs 67/2011 al settore della vigilanza privata e sugli obblighi ed adempimenti introdotti dalla nuova disposizione.
"- il decreto risulta applicabile anche al settore della vigilanza privata;
- le tipologie di lavoro che possono interessare il nostro settore sono quelle citate all’art.1, comma 1, lettera b),lavoratori notturni;
- l’art 2, comma 2 disciplina la documentazione che il lavoratore dovrà presentare per accedere al beneficio e che, in parte, è nella disponibilità aziendale. L’art. 2, comma 6 evidenzia che il datore di lavoro è tenuto a rendere disponibile la documentazione, tenuto conto degli obblighi di conservazione della medesima;
- il Ministero del Lavoro entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto (quindi entro fine giugno, salvo proroghe), dovrà emettere un decreto utile a chiarire la disciplina del procedimento accertativo in relazione alla documentazione da produrre (art. 4, comma 1, lettera b del D.lgs 67/2011);
- annualmente, e solo per via telematica, il datore di lavoro deve comunicare alla competente DPL e agli istituti previdenziali l’esecuzione di lavoro notturno svolto in modo continuativo, sempreché occupi lavoratori notturni di cui all’art. 1, comma1, lettera b) del D.lgs 67/2011 (che è il caso sotto cui possono ricadere molte aziende del nostro comparto);
- su tale ultimo punto si segnala che l’art. 5 del d.lgs, per le lavorazioni a catena (non è il nostro caso), prevede in prima applicazione che la comunicazione venga fatta entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del d.lgs (quindi entro il 25 giugno). Si invita a valutare l’opportunità di effettuare la prima comunicazione annuale con questa tempistica anche nel nostro settore, ancorchè sembra non esserci l’obbligo per il lavoro notturno. Tale modalità però potrebbe ovviare a qualche interpretazione troppo zelante della normativa da parte delle DPL.
giovedì 30 giugno 2011
Convenzioni per tutti gli associati UGL: l’Amica Card è gratis!
VISITA IL SITO www.aziendaamica.it |
Per te che sei iscritto al sindacato UGL da oggi l’Amica Card è gratis! - Richiedi la card rivolgendoti ai nostri delegati Sindacali- - Risparmi subito il valore della tessera (40 euro)- - Richiedi la card tramite l'ufficio UGL di Como via Anzani, 9 Tel:031.2753507 UGL è una delle Confederazioni sindacali maggiormente rappresentative. In continua crescita di consensi sostiene con forza una politica che sia di aiuto, ai lavoratori e pensionati. La confederazione raccoglie tutti i sindacati di categoria, alcuni dei quali, particolarmente sensibili al delicato momento economico hanno sottoscritto con Azienda amica un accordo a favore dei propri iscritti. L’accordo prevede che agli iscritti Ugl Sicurezza Civile venga rilasciata gratuitamente la “Amica Card” tramite la quale l’iscritto può godere di agevolazioni e sconti fino al 50% in tutta Italia. Amica Card rafforza il potere d’acquisto del consumatore, crea un valido incentivo al consumo e rappresenta una valida via di uscita dalla recessione economica. |
lunedì 13 giugno 2011
sabato 4 giugno 2011
Vinta la vertenza-pilota sulla retribuzione dei “tempi di percorrenza”CHI VUOLE PUO' FARSI AVANTI CONTATTANDO I NOSTRI DELEGATI.
Vinta la vertenza-pilota sulla retribuzione dei “tempi di percorrenza”, l’ UGL-Sicurezza Civile di Perugia ristabilisce il principio
Si è conclusa positivamente il 15 Ottobre u.s., la vertenza sindacale mossa dalla UGL-Sicurezza Civile di Perugia nei confronti dell’ Istituto Vigilanza Umbra S.r.l., che dal lontano 2005 vedeva protagoniste tre Guardie Giurate dipendenti del suddetto Istituto le quali, non avendo mai percepito alcuna retribuzione per il tempo necessario a raggiungere il luogo nel quale erano comandate in servizio con inizio dello stesso, inteso quello della sede centrale dell’Istituto, si vedevano costrette a ricorrere tramite il Sindacato per vie legali e forti del fatto che la legittimità del contendere era già espressa nel CCNL di categoria e ribadito.
sez. lav. Con sentenza n. 5496,14.3.2006.; idem n.5775/2003. Il tribunale del lavoro di Perugia, presieduto dalla Dott.ssa Liscio, non ha potuto far altro che risentenziare a favore dei tre lavoratori, ristabilendo così il principio per il quale un dipendente deve essere retribuito dal momento in cui prende servizio c/o la sede principale per reperire il materiale necessario allo svolgimento del servizio, fino al raggiungimento del posto di lavoro comandatogli e ritorno, condannando l'Istituto a rinfondere ai tre dipendenti le spettanti somme non versate, considerando interessi e svalutazione monetaria corrente.
Una piccola vittoria locale, ma di grande valore per l'intera categoria , poichè il caso della Vigilanza Umbra non è nient'altro che uno dei tanti che purtroppo si trovano a dover affrontare molti colleghi dipendenti anche da altri Istituti dislocati sul territorio Nazionale, che oltretutto devono combattere ogni giorno contro l’ostracismo esercitato da parte dello Stato e delle Istituzioni ai quali prestano, tra l’altro, solenne Giuramento, ma che vengono da quest’ultimi puntualmente delusi lasciando questa categoria ancora normativata da un obsoleto e quanto mai inadatto, ai giorni nostri, Regio Decreto datato 1931. Auspico infine che da ora in avanti ci possa essere più attenzione ed equità nella corrispondenza delle retribuzioni a tutti i lavoratori del settore e che se anche altri poi fossero costretti a dover ricorrere al giudizio legale, questa sentenza possa dare, finalmente, un valido sostegno giurisprudenziale”. Questo è il commento del Segretario Provinciale della UGL-Sicurezza Civile di Perugia in merito alla vicenda che vede ancora una volta questo Sindacato sempre pronto, attento e sempre più motivato a difendere i diritti dei lavoratori del comparto vigilanza“Privata”.
UGL PERUGIA
Una piccola vittoria locale, ma di grande valore per l'intera categoria , poichè il caso della Vigilanza Umbra non è nient'altro che uno dei tanti che purtroppo si trovano a dover affrontare molti colleghi dipendenti anche da altri Istituti dislocati sul territorio Nazionale, che oltretutto devono combattere ogni giorno contro l’ostracismo esercitato da parte dello Stato e delle Istituzioni ai quali prestano, tra l’altro, solenne Giuramento, ma che vengono da quest’ultimi puntualmente delusi lasciando questa categoria ancora normativata da un obsoleto e quanto mai inadatto, ai giorni nostri, Regio Decreto datato 1931. Auspico infine che da ora in avanti ci possa essere più attenzione ed equità nella corrispondenza delle retribuzioni a tutti i lavoratori del settore e che se anche altri poi fossero costretti a dover ricorrere al giudizio legale, questa sentenza possa dare, finalmente, un valido sostegno giurisprudenziale”. Questo è il commento del Segretario Provinciale della UGL-Sicurezza Civile di Perugia in merito alla vicenda che vede ancora una volta questo Sindacato sempre pronto, attento e sempre più motivato a difendere i diritti dei lavoratori del comparto vigilanza“Privata”.
UGL PERUGIA
martedì 17 maggio 2011
Detassazione lavoro al 10%: firmato l'accordo per il 2011
Martedì 17 Maggio 2011 |
È stato sottoscritto, Lunedì 16 maggio presso la sede Sicuritalia Spa in via Belvedere 2/a a Como, l'accordo territoriale sulla detassazione per l'anno 2011 delle componenti accessorie della retribuzione sulla detassazione al 10%. Firmatarie dell'accordo le principali organizzazioni sindacali dei lavoratori - per la UGL Sicurezza Civile Domenico Marangio, Enrico Torboli e Amato Di Marco, CGIL Filcams Ivan Garganigo e Antonio Prisco, CISL Fisascat Orlando Procopi, UIL Uiltucs Giancarlo De Benedetto e Pasqualino Cannata – e le associazioni di categoria degli Istituti di Vigilanza – per la Sicuritalia Spa Dott. Paolo Pini, per la Vedetta Lombarda Spa e Vigilanza Vedetta 2 Srl Avv. Giuaseppe Monti. L’intesa ripristina l’applicazione di una imposta sostitutiva ridotta sulle componenti accessorie della retribuzione. La voce più rilevante è, naturalmente, quella relativa allo straordinario, che sarà tassato ad una aliquota del 10% anziché a quella massima, che attualmente è al 38% circa. Il provvedimento si applica però anche ai premi di risultato, alla banca ore e festivo in genere, e si traduce quindi in una busta paga più pesante, dove orari e giorni di lavoro disagiati non permettono ai lavoratori di avere "tempi di vita " nella norma. In un periodo molto difficile in cui la crisi attanaglia tutto il sistema produttivo, grazie a quest'accordo territoriale i datori di lavoro potranno applicare, a tutti i loro dipendenti, l'agevolazione fiscale della detassazione del 10% per il periodo d'imposta 2011. Per maggiori informazioni rivolgersi all'ufficio Sindacale al numero: 031.2753507 |
lunedì 9 maggio 2011
Guardie disarmate al tribunale di Milano
MILANO: Il tribunale «blindato» da Guardie senza armi
Pubblicato 9 maggio 2011
Dimezzate le guardie, quelle vere con il revolver alla cintola. A vigilare sulla sicurezza del tribunale di Milano saranno d’ora in poi anche lavoratori qualunque, disarmati e senza qualifiche particolari, ma più «leggeri» dal punto di vista salariale. Una scelta motivata dalle ristrettezze di bilancio ma che suona inattesa in un momento in cui l’allarme terrorismo si è fatto più alto e continua ad indicare il palazzo di giustizia come uno dei principali obiettivi sensibili.
La notizia della «svolta» nella sicurezza del palazzaccio di corso di Porta Vittoria ha sollevato perplessità, polemiche e anche una vertenza legale davanti al Tar della Lombardia. La nuova gara d’appalto, quella che ha introdotto la singolare figura della guardia non armata, è stata impugnata dalla associazione delle imprese di vigilanza, ma il ricorso è stato respinto. Le polemiche però non sono cessate, anche perché al primo posto nella classifica provvisoria delle imprese in lizza si è classificata una azienda finora specializzata in investigazioni private e semisconosciuta nel mondo della vigilanza. I risultati della gara non sono ancora stati annunciati, ma l’offerta di questa società è risultata ampiamente la più conveniente. «Una offerta – commenta un veterano del settore – che è resa possibile solo dall’utilizzo di personale non qualificato».
La questione della qualifica del personale di guardia non è un dettaglio insignificante. Finora il servizio di vigilanza era svolto unicamente da Gpg, cioè «guardie particolari giurate», munite di porto d’armi e licenza individuale. Per legge, le Gpg possono essere solo cittadini italiani incensurati, e la loro licenza viene immediatamente revocata se commettono reati di qualunque genere. Invece nel nuovo appalto la metà del personale impiegato non dovrà sottostare a queste regole. Non dovranno essere italiani. E, quel che più conta, non dovranno avere la fedina penale pulita. «In teoria – spiega l’esperto del ramo – un magistrato entrando a palazzo di giustizia potrebbe trovare a manovrare il metal detector lo stesso tizio che ha fatto condannare la settimana prima».
Ad alimentare le polemiche contribuiscono, naturalmente, le gelosie tra aziende intorno ad un affare da circa otto milioni di euro. D’altronde l’appalto per la sicurezza del tribunale ha sempre fatto gola a tutte le aziende del ramo, fin da quando – negli anni Novanta – il compito di vigilare sul palazzo venne tolto al cosiddetto nucleo Trib-trad (che stava per «tribunale e traduzioni») dei carabinieri e affidato alle aziende private. Le gare triennali hanno visto succedersi diversi vincitori. Attualmente il servizio viene svolto da una azienda di Biella, la Allsystem. Ma la svolta vera è arrivata con la nuova gara, che ha introdotto la singolare figura del vigilante disarmato.
Nei giorni scorsi si era sparsa in tribunale la voce che la gara fosse già conclusa. In realtà un vincitore ufficiale non c’è ancora, ma l’apertura delle buste ha già indicato chiaramente qual è l’azienda in pole position per la vittoria. Anche se in Comune, dove vengono tirate le fila dell’appalto, fanno sapere che anche dopo la pubblicazione dei risultati la scelta potrà essere modificata se risulterà che il vincitore non ha i requisiti sufficienti per eseguire i compiti che gli verranno affidati. E quanto alla introduzione dei vigilantes inermi, spiegano sempre in Comune, si tratta di una innovazione condivisa da tutti i Comuni italiani.
domenica 8 maggio 2011
Buoni pasto dipendenti : Il riconoscimento dei ticket nel Contratto Provinciale....è contemplata
ASPETTI FISCALI E PREVIDENZIALI DEI BUONI PASTO SOSTITUTIVO DI MENSA
I buoni pasto sono esenti da oneri fiscali e previdenziali fino a euro 5,29, le indennità di mensa, invece, comprendono sempre l’imposizioni di contributi; le uniche eccezioni a questa norma sono le indennità sostitutive corrisposte agli addetti alle strutture lavorative a carattere temporaneo, come gli addetti ai cantieri edili, o le unità produttive ubicate in zone dove mancano servizi di ristorazione; in questo caso valgono le regole per i buoni pasto. Tutto ciò vale anche per i nuovi collaboratori a progetto, assimilati ai dipendenti.
Mense aziendali per i dipendenti: in questo caso non opera il limite di euro 5,29, e l'aliquota iva del 4% (anziché 10%) è applicabile, oltre che alle mense interne, anche in pubblici esercizi essenzialmente sulla base e nei limiti di importo stabiliti in apposite convenzioni / appalti tra datore di lavoro e pubblico esercizio. Quest'ultimo però deve essere munito di apposita licenza e con spazi e locali destinati a fungere da mensa esterna per le imprese.
Ciò vale anche fornendo i pasti su vassoi presso il datore di lavoro, o tramite servizi convenzionati di mensa diffusa a mezzo di card elettroniche personalizzate e tracciate, o tramite distributori automatici in azienda.
Per evitare il limite di deducibilità di euro 5,29, tipico del buono pasto o ticket restaurant, occorre quindi che si configuri un vero servizio di mensa per i dipendenti e assimilati.
Esempio comparativo con valore erogato 5,29 euro:
INDENNITA' PAGATA IN BUSTA
Netto percepito 3,52 euro
Costo azienda 6,98 euro
BUONI PASTO
Netto percepito 5,29 euro
Costo azienda 5,29 euro
Esempio di spesa annua di una azienda che assegna la somma di 5,29 Euro al giorno per 220 giorni lavorativi a un lavoratore del terziario con un reddito lordo non superiore a 15.000 euro annui:
COSTO PER INDENNITA’ DI MENSA IN BUSTA PAGA:
Importo netto annuo 1.163,80 euro
Irpef lavoro dipendente 347,63 euro
Inps carico dipendente 8,89% 147,48 euro
Inps carico azienda 28,98 % 497,34 euro
COSTO TOTALE AZIENDA 2.156,25 euro
COSTO PER ACQUISTO DI BUONI PASTO:
Importo 1.163,80 euro
Ovviamente in entrambi i casi il superamento della quota di 5,29 euro/giorno comporta l’assoggettamento in busta paga di ritenute proporzionali e contributi per la differenza attribuita.
-CIRCOLARE INPS N.15 DEL 18 GENNAIO 1994
Sintesi del contenuto
Facendo riferimento alla Delibera del Consiglio di Amministrazione dell'INPS N. 195 del 28 Novembre
1986 ribadisce i seguenti punti:
- equipara ai fini contributivi il Servizio Buoni Pasto alla mensa tradizionale;
- indica le caratteristiche che deve avere il Servizio Buoni Pasto.
CIRCOLARE INPS N 15 DEL 18 GENNAIO 1994
Oggetto: regime contributivo per la mensa, il vitto, l'alloggio, il trasporto, l'indennità di mensa e di trasporto".
1.2 BUONI PASTO
Con la Circolare N. 882 del 27/1/1987 è stato già comunicato che il Consiglio di Amministrazione con la delibera N. 195 del 28/11/1986, ha equiparato, ai fini contributivi, l'adozione del Buono Pasto al servizio mensa vero e proprio.
Ritenendo ininfluente che i datori di lavoro garantiscano il pasto ai dipendenti nella mensa predisposta sul luogo del lavoro, ovvero attraverso i Buoni Pasto utilizzabili presso mense aziendali altrui o interaziendali in genere, l'adozione dei Buoni Pasto deve, ovviamente, caratterizzarsi di requisiti omogenei all'utilizzo di una mensa, per cui detti Buoni, oltre a non essere spendibili come denaro liquido, devono essere debitamente datati e sottoscritti e rilasciati ai dipendenti per le giornate lavorative e per esigenze connesse all'attività lavorativa (1).
Nella circolare sopra citata era stato precisato che il valore del Buono Pasto non deve essere rilevabile in via diretta ed immediata in quanto non espresso in termini monetari su alcuna delle facce del supporto cartaceo in cui il Buono Pasto si sostanzia. Inoltre i Buoni non devono essere cumulabili, nè commerciabili o convertibili in denaro.
Si è però avuto modo di riscontrare che alcune sedi hanno addebitato i contributi sul valore commerciale dei Buoni Pasto, ogni qualvolta è stato possibile rilevarlo, decodificando le cifre indicate sui Buoni,magari con l'ausilio di accordi sindacali, che ovviamente quantificano detto valore.
Tale linea non è condivisibile dal momento che è scontato un rapporto monetario, sottostante al diritto incorporato nel Buono, il cui valore non è comunque immediatamente rilevabile, proprio perchè deve essere decodificato."
"(I) Ove si rilevi che in passato non era praticata l'approvazione della data e della sottoscrizione, non dovranno essere sollevate contestazioni, qualora dopo l'emanazione della presente circolare il sistema di rilascio dei buoni sia adeguato alla introduzione di tali adempimenti.'
-CIRCOLARE INPS N.126 DEL 27 APRILE 1994
Sintesi del contenuto.
Facendo riferimento al dd.mm. ex.art. 17 del decreto legislativo 30 Dicembre 1992, N. 503, modificato dall'art. 11 comma 24, legge 24 Dicembre 1993, N. 537 ribadisce il tetto massimo a cui è assoggettato il valore del Buono Pasto per usufruire dell'esenzione dal. versamento degli oneri previdenziali.
D.L. 30 giugno 1993, N.213
"Armonizzazioni delle disposizioni in materia d'imposta ... e in materia IVA con quelle recate da direttive CEE e modificazioni conseguenti a detta armonizzazione...',
titolo II, capo 1, art. 36, II Comma.
Sintesi del contenuto.
Normativa inerente l'IVA per i Buoni Pasto. Viene tra l'altro ribadita l'aliquota del 4% sui servizi sostitutivi di mensa aziendale.
(2) Questo valore viene riveduto ogni anno su indicazione dell'INPS, è Lit. 10.240
I buoni pasto sono esenti da oneri fiscali e previdenziali fino a euro 5,29, le indennità di mensa, invece, comprendono sempre l’imposizioni di contributi; le uniche eccezioni a questa norma sono le indennità sostitutive corrisposte agli addetti alle strutture lavorative a carattere temporaneo, come gli addetti ai cantieri edili, o le unità produttive ubicate in zone dove mancano servizi di ristorazione; in questo caso valgono le regole per i buoni pasto. Tutto ciò vale anche per i nuovi collaboratori a progetto, assimilati ai dipendenti.
Mense aziendali per i dipendenti: in questo caso non opera il limite di euro 5,29, e l'aliquota iva del 4% (anziché 10%) è applicabile, oltre che alle mense interne, anche in pubblici esercizi essenzialmente sulla base e nei limiti di importo stabiliti in apposite convenzioni / appalti tra datore di lavoro e pubblico esercizio. Quest'ultimo però deve essere munito di apposita licenza e con spazi e locali destinati a fungere da mensa esterna per le imprese.
Ciò vale anche fornendo i pasti su vassoi presso il datore di lavoro, o tramite servizi convenzionati di mensa diffusa a mezzo di card elettroniche personalizzate e tracciate, o tramite distributori automatici in azienda.
Per evitare il limite di deducibilità di euro 5,29, tipico del buono pasto o ticket restaurant, occorre quindi che si configuri un vero servizio di mensa per i dipendenti e assimilati.
Esempio comparativo con valore erogato 5,29 euro:
INDENNITA' PAGATA IN BUSTA
Netto percepito 3,52 euro
Costo azienda 6,98 euro
BUONI PASTO
Netto percepito 5,29 euro
Costo azienda 5,29 euro
Esempio di spesa annua di una azienda che assegna la somma di 5,29 Euro al giorno per 220 giorni lavorativi a un lavoratore del terziario con un reddito lordo non superiore a 15.000 euro annui:
COSTO PER INDENNITA’ DI MENSA IN BUSTA PAGA:
Importo netto annuo 1.163,80 euro
Irpef lavoro dipendente 347,63 euro
Inps carico dipendente 8,89% 147,48 euro
Inps carico azienda 28,98 % 497,34 euro
COSTO TOTALE AZIENDA 2.156,25 euro
COSTO PER ACQUISTO DI BUONI PASTO:
Importo 1.163,80 euro
Ovviamente in entrambi i casi il superamento della quota di 5,29 euro/giorno comporta l’assoggettamento in busta paga di ritenute proporzionali e contributi per la differenza attribuita.
-CIRCOLARE INPS N.15 DEL 18 GENNAIO 1994
Sintesi del contenuto
Facendo riferimento alla Delibera del Consiglio di Amministrazione dell'INPS N. 195 del 28 Novembre
1986 ribadisce i seguenti punti:
- equipara ai fini contributivi il Servizio Buoni Pasto alla mensa tradizionale;
- indica le caratteristiche che deve avere il Servizio Buoni Pasto.
CIRCOLARE INPS N 15 DEL 18 GENNAIO 1994
Oggetto: regime contributivo per la mensa, il vitto, l'alloggio, il trasporto, l'indennità di mensa e di trasporto".
1.2 BUONI PASTO
Con la Circolare N. 882 del 27/1/1987 è stato già comunicato che il Consiglio di Amministrazione con la delibera N. 195 del 28/11/1986, ha equiparato, ai fini contributivi, l'adozione del Buono Pasto al servizio mensa vero e proprio.
Ritenendo ininfluente che i datori di lavoro garantiscano il pasto ai dipendenti nella mensa predisposta sul luogo del lavoro, ovvero attraverso i Buoni Pasto utilizzabili presso mense aziendali altrui o interaziendali in genere, l'adozione dei Buoni Pasto deve, ovviamente, caratterizzarsi di requisiti omogenei all'utilizzo di una mensa, per cui detti Buoni, oltre a non essere spendibili come denaro liquido, devono essere debitamente datati e sottoscritti e rilasciati ai dipendenti per le giornate lavorative e per esigenze connesse all'attività lavorativa (1).
Nella circolare sopra citata era stato precisato che il valore del Buono Pasto non deve essere rilevabile in via diretta ed immediata in quanto non espresso in termini monetari su alcuna delle facce del supporto cartaceo in cui il Buono Pasto si sostanzia. Inoltre i Buoni non devono essere cumulabili, nè commerciabili o convertibili in denaro.
Si è però avuto modo di riscontrare che alcune sedi hanno addebitato i contributi sul valore commerciale dei Buoni Pasto, ogni qualvolta è stato possibile rilevarlo, decodificando le cifre indicate sui Buoni,magari con l'ausilio di accordi sindacali, che ovviamente quantificano detto valore.
Tale linea non è condivisibile dal momento che è scontato un rapporto monetario, sottostante al diritto incorporato nel Buono, il cui valore non è comunque immediatamente rilevabile, proprio perchè deve essere decodificato."
"(I) Ove si rilevi che in passato non era praticata l'approvazione della data e della sottoscrizione, non dovranno essere sollevate contestazioni, qualora dopo l'emanazione della presente circolare il sistema di rilascio dei buoni sia adeguato alla introduzione di tali adempimenti.'
-CIRCOLARE INPS N.126 DEL 27 APRILE 1994
Sintesi del contenuto.
Facendo riferimento al dd.mm. ex.art. 17 del decreto legislativo 30 Dicembre 1992, N. 503, modificato dall'art. 11 comma 24, legge 24 Dicembre 1993, N. 537 ribadisce il tetto massimo a cui è assoggettato il valore del Buono Pasto per usufruire dell'esenzione dal. versamento degli oneri previdenziali.
D.L. 30 giugno 1993, N.213
"Armonizzazioni delle disposizioni in materia d'imposta ... e in materia IVA con quelle recate da direttive CEE e modificazioni conseguenti a detta armonizzazione...',
titolo II, capo 1, art. 36, II Comma.
Sintesi del contenuto.
Normativa inerente l'IVA per i Buoni Pasto. Viene tra l'altro ribadita l'aliquota del 4% sui servizi sostitutivi di mensa aziendale.
(2) Questo valore viene riveduto ogni anno su indicazione dell'INPS, è Lit. 10.240
lunedì 2 maggio 2011
Il presidente americano annuncia in televisione la morte del leader di Al Qaeda: "Ho dato indicazioni alla Cia di considerare questo come il nostro obiettivo prioritario". Il testo completo.
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato al mondo la morte di Osama Bin Laden con questo discorso:
"Buona sera. Questa notte posso riferire alla gente d'America e al mondo che gli Stati Uniti hanno portato a termine un'operazione in cui è stato ucciso Osama Bin Laden, il leader di Al Qaida, un terrorista che è responsabile dell'omicidio di migliaia di uomini, donne e bambini innocenti. Sono passati quasi dieci anni da quel giorno luminoso di settembre oscurato dal peggiore attacco della nostra storia contro americani. Le immagini dell'11 settembre sono scolpite nella nostra memoria nazionale: aerei dirottati comparire all'improvviso in un limpido cielo di settembre; le torri gemelle collassare al suolo; un fumo nero alzarsi dal Pentagono; il disastro del volo 93 in Shanksville, in Pennsylvania, dove le azioni di cittadini eroici hanno consentito di evitare una distruzione e un dolore ancora maggiori".
"Tuttavia sappiamo che le immagini peggiori sono quelle che non sono state viste alla luce del sole. La sedia vuota di una famiglia a tavola. I bambini che sono stati costretti a crescere senza la madre o il padre. I genitori che non proveranno mai più l'abbraccio del figlio. Quasi tremila persone strappate da noi, che hanno lasciato un vuoto nei nostri cuori. L'11 settembre 2001 la gente d'America nel momento del lutto si è stretta insieme. Abbiamo offerto una mano ai vicini, il sangue ai feriti. Abbiamo riaffermato i legami che ci uniscono l'uno all'altro e il nostro amore per la comunità e il Paese. Quel giorno, non importa da dove venissimo né quale Dio pregassimo o di quale razza fossimo, noi eravamo uniti come una sola famiglia di americani. Eravamo uniti anche nella determinazione di proteggere la nostra Nazione e di di rendere alla giustizia coloro che avevano commesso questo attacco spregevole. Venimmo rapidamente a conoscenza che gli attacchi dell'11 settembre erano stati portati da Al Qaida, un'organizzazione terroristica guidata da Osama Bin Laden, che aveva apertamente dichiarato guerra agli stati Uniti e che era determinata ad uccidere innocenti nel nostro paese e nel mondo. Così siamo andati in guerra contro Al Qaida per proteggere i nostri cittadini, i nostri amici, i nostri alleati".
"Negli ultimi dieci anni grazie al lavoro eroico delle nostre Forze Armate e del nostro antiterrorismo, abbiamo ottenuto grandi risultati in questo sforzo. Abbiamo smantellato attacchi terroristici e rafforzato la nostra difesa interna. In Afganistan abbiamo rimosso il governo dei Talebani, che aveva dato a Bin Laden e ad Al Qaida rifugio e sostegno. E nel mondo abbiamo lavorato con i nostri amici e alleati per catturare o uccidere membri di Al Qaida, compresi molti di quelli che presero parte al complotto dell'11 settembre. Tuttavia Osama Bin Laden era riuscito ad evitare la cattura e a fuggire dall'Afganistan in Pakistan. Nello stesso tempo Al Qaida ha continuato ad operare da quella zona di confine nel mondo attraverso i suoi affiliati".
"Per questo poco dopo aver assunto l'incarico ho dato indicazioni a Leon Panetta, il Direttore della CIA, di considerare la cattura o l'uccisione di Bin Laden la priorità della guerra contro Al Qaida, anche se noi continuavamo il nostro più ampio impegno per distruggere, smantellare e sconfiggere la sua rete. Poi nell'agosto scorso dopo anni di lavoro senza sosta della nostra Intelligens mi è stato riferito di un possibile accesso a Bin Laden. Non era certo e ci sono voluti molti mesi per abbattere questa minaccia. Mi sono riunito ripetutamente con la mia squadra di sicurezza nazionale per raccogliere più informazioni sulla possibilità che Bin Laden era stato localizzato in un rifugio nascosto in Pakistan. La scorsa settimana ho deciso che avevamo informazioni di intelligens sufficenti per agire e ho autorizzato l'operazione per prendere osama Bin Laden e assicurarlo alla giustizia".
"Oggi, sotto la mia direzione, gli Stati Uniti hanno lanciato un'operazione mirata contro quel rifugio ad Abbottabad, in Pakistan. Una piccola squadra di americani ha portato a termine l'operazione con coraggio e capacità straordinarie. nessun americano è rimasto ferito. Hanno fatto attenzione a evitare vittime civili. E dopo un conflitto a fuoco hanno ucciso Bin Laden e hanno preso in custodia il suo corpo. Per oltre due decenni Bin Laden è stato il leader e il simbolo di Al Qaida e ha continuato a pianificare attacchi contro il nostro paese e alleati. La morte di Bin Laden segna il risultato significativo nell'impegno della nostra nazione di sconfiggere Al Qaida. Tuttavia la sua morte non segna la fine del nostro impegno. Non ci sono dubbi sul fatto che Al Qaida continuerà a perseguire attacchi contro di noi. Noi dobbiamo rimanere vigili in patria e fuori, e lo saremo".
"Nel fare questo, dobbiamo anche riaffermare anche che gli Stati Uniti non sono in guerra con l'Islam e non lo saranno mai. Ho sempre detto in modo chiaro, così come ha fatto il Presidente Bush dopo l'11 settembre che la nostra guerra non è contro l'Islam. Bin Laden non era un leader musulmano: era un assassino di massa di musulmani. Al Qaida ha davvero ucciso musulmani in molti paesi incluso il nostro. Per questo la sua sconfitta dovrebbe essere accolta con favore da tutti coloro che credono nella pace e nella dignità umana. Nel corso degli anni ho ripetutamente chiarito che noi avremmo agito in Pakistan se avessimo saputo dove Bin Laden si trovava. E' ciò che abbiamo fatto. Ma è importante precisare che la cooperazione del nostro antiterrorismo con il Pakistan ha contribuito a portarci a Bin Laden e all'edificio in cui si nascondeva. Bin Laden aveva dichiarato guerra contro il Pakistan e contro i pakistani"
"Buona sera. Questa notte posso riferire alla gente d'America e al mondo che gli Stati Uniti hanno portato a termine un'operazione in cui è stato ucciso Osama Bin Laden, il leader di Al Qaida, un terrorista che è responsabile dell'omicidio di migliaia di uomini, donne e bambini innocenti. Sono passati quasi dieci anni da quel giorno luminoso di settembre oscurato dal peggiore attacco della nostra storia contro americani. Le immagini dell'11 settembre sono scolpite nella nostra memoria nazionale: aerei dirottati comparire all'improvviso in un limpido cielo di settembre; le torri gemelle collassare al suolo; un fumo nero alzarsi dal Pentagono; il disastro del volo 93 in Shanksville, in Pennsylvania, dove le azioni di cittadini eroici hanno consentito di evitare una distruzione e un dolore ancora maggiori".
"Tuttavia sappiamo che le immagini peggiori sono quelle che non sono state viste alla luce del sole. La sedia vuota di una famiglia a tavola. I bambini che sono stati costretti a crescere senza la madre o il padre. I genitori che non proveranno mai più l'abbraccio del figlio. Quasi tremila persone strappate da noi, che hanno lasciato un vuoto nei nostri cuori. L'11 settembre 2001 la gente d'America nel momento del lutto si è stretta insieme. Abbiamo offerto una mano ai vicini, il sangue ai feriti. Abbiamo riaffermato i legami che ci uniscono l'uno all'altro e il nostro amore per la comunità e il Paese. Quel giorno, non importa da dove venissimo né quale Dio pregassimo o di quale razza fossimo, noi eravamo uniti come una sola famiglia di americani. Eravamo uniti anche nella determinazione di proteggere la nostra Nazione e di di rendere alla giustizia coloro che avevano commesso questo attacco spregevole. Venimmo rapidamente a conoscenza che gli attacchi dell'11 settembre erano stati portati da Al Qaida, un'organizzazione terroristica guidata da Osama Bin Laden, che aveva apertamente dichiarato guerra agli stati Uniti e che era determinata ad uccidere innocenti nel nostro paese e nel mondo. Così siamo andati in guerra contro Al Qaida per proteggere i nostri cittadini, i nostri amici, i nostri alleati".
"Negli ultimi dieci anni grazie al lavoro eroico delle nostre Forze Armate e del nostro antiterrorismo, abbiamo ottenuto grandi risultati in questo sforzo. Abbiamo smantellato attacchi terroristici e rafforzato la nostra difesa interna. In Afganistan abbiamo rimosso il governo dei Talebani, che aveva dato a Bin Laden e ad Al Qaida rifugio e sostegno. E nel mondo abbiamo lavorato con i nostri amici e alleati per catturare o uccidere membri di Al Qaida, compresi molti di quelli che presero parte al complotto dell'11 settembre. Tuttavia Osama Bin Laden era riuscito ad evitare la cattura e a fuggire dall'Afganistan in Pakistan. Nello stesso tempo Al Qaida ha continuato ad operare da quella zona di confine nel mondo attraverso i suoi affiliati".
"Per questo poco dopo aver assunto l'incarico ho dato indicazioni a Leon Panetta, il Direttore della CIA, di considerare la cattura o l'uccisione di Bin Laden la priorità della guerra contro Al Qaida, anche se noi continuavamo il nostro più ampio impegno per distruggere, smantellare e sconfiggere la sua rete. Poi nell'agosto scorso dopo anni di lavoro senza sosta della nostra Intelligens mi è stato riferito di un possibile accesso a Bin Laden. Non era certo e ci sono voluti molti mesi per abbattere questa minaccia. Mi sono riunito ripetutamente con la mia squadra di sicurezza nazionale per raccogliere più informazioni sulla possibilità che Bin Laden era stato localizzato in un rifugio nascosto in Pakistan. La scorsa settimana ho deciso che avevamo informazioni di intelligens sufficenti per agire e ho autorizzato l'operazione per prendere osama Bin Laden e assicurarlo alla giustizia".
"Oggi, sotto la mia direzione, gli Stati Uniti hanno lanciato un'operazione mirata contro quel rifugio ad Abbottabad, in Pakistan. Una piccola squadra di americani ha portato a termine l'operazione con coraggio e capacità straordinarie. nessun americano è rimasto ferito. Hanno fatto attenzione a evitare vittime civili. E dopo un conflitto a fuoco hanno ucciso Bin Laden e hanno preso in custodia il suo corpo. Per oltre due decenni Bin Laden è stato il leader e il simbolo di Al Qaida e ha continuato a pianificare attacchi contro il nostro paese e alleati. La morte di Bin Laden segna il risultato significativo nell'impegno della nostra nazione di sconfiggere Al Qaida. Tuttavia la sua morte non segna la fine del nostro impegno. Non ci sono dubbi sul fatto che Al Qaida continuerà a perseguire attacchi contro di noi. Noi dobbiamo rimanere vigili in patria e fuori, e lo saremo".
"Nel fare questo, dobbiamo anche riaffermare anche che gli Stati Uniti non sono in guerra con l'Islam e non lo saranno mai. Ho sempre detto in modo chiaro, così come ha fatto il Presidente Bush dopo l'11 settembre che la nostra guerra non è contro l'Islam. Bin Laden non era un leader musulmano: era un assassino di massa di musulmani. Al Qaida ha davvero ucciso musulmani in molti paesi incluso il nostro. Per questo la sua sconfitta dovrebbe essere accolta con favore da tutti coloro che credono nella pace e nella dignità umana. Nel corso degli anni ho ripetutamente chiarito che noi avremmo agito in Pakistan se avessimo saputo dove Bin Laden si trovava. E' ciò che abbiamo fatto. Ma è importante precisare che la cooperazione del nostro antiterrorismo con il Pakistan ha contribuito a portarci a Bin Laden e all'edificio in cui si nascondeva. Bin Laden aveva dichiarato guerra contro il Pakistan e contro i pakistani"
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