Pensate che il lavoro delle Guardie Giurate, dette anche GPG (Guardie Particolari Giurate), è regolamentato da un ordinamento del 1931, il quale afferma che la guardia giurata è un privato cittadino che possiede i requisiti per tutelare beni mobili ed immobili, pubblici e privati, ai sensi dell’art. 133 del Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza). Non può dunque tutelare le persone, compito che spetta esclusivamente alle forze di Polizia dello Stato.
Giuridicamente le Guardie Particolari Giurate (GPG) sono inquadrate come “incaricati di pubblico servizio”, ma, in determinate circostanze, possono essere chiamate ad aiutare gli agenti di pubblica sicurezza, ed in questo caso assumono la qualità di “agenti di polizia giudiziaria” e di “pubblici ufficiali”. Possono usare la propria arma soltanto per legittima difesa, anche di altre persone.
Dal 1945 i regolamenti delle forze di Polizia hanno
subito diverse modifiche e aggiornamenti, mentre le Guardie Giurate sono rimaste ad una legislazione obsoleta e non più al passo con i tempi. Come dicevo sopra il lavoro delle GPG è ancorata al 1931. Si parla da tempo di una riforma del settore della vigilanza privata, ormai urgente e necessaria, anche perchè le esigenze pubbliche e private della sicurezza sono radicalmente cambiate.
Cosa fanno di preciso le Guardie Giurate?
> Pattuglie diurne e notturne, durante le quali vigilano le proprietà altrui, in base alla zona di competenza (per intenderci è il lavoro che faceva il vecchio Metronotte).
> Piantonamenti diurni e notturni presso banche, privati, enti pubblici, campi di pannelli fotovoltaici, e quant’altro.
> Servizio portavalori.
> Servizio presso l’azienda, di piantonamento diurno e notturno, nella centrale operativa da dove viene coordinato tutto il lavoro.
Messa così sembra semplice e lineare. Ma proviamo a pensare cosa vuol dire ogni giorno e ogni notte girare armati per svolgere il lavoro di vigilanza e protezione, sotto il sole cocente, con il buio della notte, al caldo, al freddo micidiale, con pioggia, umidità, nebbia, neve, ghiaccio… in campagna di notte in mezzo ai cinghiali ed alle istrici…. Non esiste il sabato o la domenica, il Natale o la Pasqua o il Ferragosto, anzi nei festivi lavorano di più per tutelare i beni degli altri. Senza contare il rischio costante di perdere la vita. Inoltre il contratto nazionale prevede cinque giorni lavorativi seguiti da uno di riposo, ma a volte, per esigenze di servizio, lavorano anche in quel giorno.
Sapete che le Guardie Giurate sono inquadrate come operai? Non esiste un albo, non sono identificate, l’unica regolamentazione è quella del “Regio Decreto” del 1931. Eppure le GPG, come i Carabinieri e la Polizia, indossano una divisa e portano un’arma, e, come dicevo prima, possono assumere, in certe circostanze, la qualità di pubblico ufficiale a tutti gli effetti, con gli stessi rischi che corrono le forze di polizia.
E lo stipendio? Basso! Si va da 800 euro degli “apprendisti” a 1.200/1.300 euro mensili degli “operai”, tutto chiaramente al lordo delle trattenute. Ci sono gli straordinari, è vero, ma i turni sono massacranti (lavorano anche per 12 ore continuate).
Possiamo dunque dedurre che la considerazione politica per le Guardie Giurate è praticamente nulla, nessuno si preoccupa di questa “categoria di operai”. E pensare che nel 2010 il numero complessivo di addetti nel settore della vigilanza privata era pari a 47.945 unità, di cui 43.310 con qualifica di guardia giurata. Una bella forza, non una minoranza, al servizio del cittadino, con grosse responsabilità e sempre esposta al pericolo.
Quanto durerà ancora questa situazione?
Giuridicamente le Guardie Particolari Giurate (GPG) sono inquadrate come “incaricati di pubblico servizio”, ma, in determinate circostanze, possono essere chiamate ad aiutare gli agenti di pubblica sicurezza, ed in questo caso assumono la qualità di “agenti di polizia giudiziaria” e di “pubblici ufficiali”. Possono usare la propria arma soltanto per legittima difesa, anche di altre persone.
Dal 1945 i regolamenti delle forze di Polizia hanno
subito diverse modifiche e aggiornamenti, mentre le Guardie Giurate sono rimaste ad una legislazione obsoleta e non più al passo con i tempi. Come dicevo sopra il lavoro delle GPG è ancorata al 1931. Si parla da tempo di una riforma del settore della vigilanza privata, ormai urgente e necessaria, anche perchè le esigenze pubbliche e private della sicurezza sono radicalmente cambiate.
Cosa fanno di preciso le Guardie Giurate?
> Pattuglie diurne e notturne, durante le quali vigilano le proprietà altrui, in base alla zona di competenza (per intenderci è il lavoro che faceva il vecchio Metronotte).
> Piantonamenti diurni e notturni presso banche, privati, enti pubblici, campi di pannelli fotovoltaici, e quant’altro.
> Servizio portavalori.
> Servizio presso l’azienda, di piantonamento diurno e notturno, nella centrale operativa da dove viene coordinato tutto il lavoro.
Messa così sembra semplice e lineare. Ma proviamo a pensare cosa vuol dire ogni giorno e ogni notte girare armati per svolgere il lavoro di vigilanza e protezione, sotto il sole cocente, con il buio della notte, al caldo, al freddo micidiale, con pioggia, umidità, nebbia, neve, ghiaccio… in campagna di notte in mezzo ai cinghiali ed alle istrici…. Non esiste il sabato o la domenica, il Natale o la Pasqua o il Ferragosto, anzi nei festivi lavorano di più per tutelare i beni degli altri. Senza contare il rischio costante di perdere la vita. Inoltre il contratto nazionale prevede cinque giorni lavorativi seguiti da uno di riposo, ma a volte, per esigenze di servizio, lavorano anche in quel giorno.
Sapete che le Guardie Giurate sono inquadrate come operai? Non esiste un albo, non sono identificate, l’unica regolamentazione è quella del “Regio Decreto” del 1931. Eppure le GPG, come i Carabinieri e la Polizia, indossano una divisa e portano un’arma, e, come dicevo prima, possono assumere, in certe circostanze, la qualità di pubblico ufficiale a tutti gli effetti, con gli stessi rischi che corrono le forze di polizia.
E lo stipendio? Basso! Si va da 800 euro degli “apprendisti” a 1.200/1.300 euro mensili degli “operai”, tutto chiaramente al lordo delle trattenute. Ci sono gli straordinari, è vero, ma i turni sono massacranti (lavorano anche per 12 ore continuate).
Possiamo dunque dedurre che la considerazione politica per le Guardie Giurate è praticamente nulla, nessuno si preoccupa di questa “categoria di operai”. E pensare che nel 2010 il numero complessivo di addetti nel settore della vigilanza privata era pari a 47.945 unità, di cui 43.310 con qualifica di guardia giurata. Una bella forza, non una minoranza, al servizio del cittadino, con grosse responsabilità e sempre esposta al pericolo.
Quanto durerà ancora questa situazione?
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